RETE #NOBAVAGLIO / NON SOLO BAVAGLI ORA VOGLIONO ANCHE PIU’ MANETTE PER I GIORNALISTI

RETE #NOBAVAGLIO / NON SOLO BAVAGLI ORA VOGLIONO ANCHE PIU’ MANETTE PER I GIORNALISTI

ALESSANDRA COSTANTE, segretaria generale della Fnsi a parla di orbanizzazione del Paese
ILARIA CUCCHI: ” Continua la battaglia della destra contro i giornalisti”

Ancora una volta una parte della politica del nostro Paese vuole colpire la libertà d’informazione invocando la misura del carcere nei confronti dei giornalisti (fino a 4 anni e mezzo). Una proposta ancora una volta in palese contraddizione con le indicazioni della Corte europea dei diritti dell’uomo che già in passato ha riscontrato come l’Italia abbia violato l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in merito al mantenimento delle leggi che consentono la pena detentiva per diffamazione. Ma evidentemente tutto ciò sembra non interessare a certi politici nostrani che introducono di fatto un nuovo articolo: il 13-bis alla legge sulla stampa. “Chiunque, con condotte reiterate e coordinate, preordinate ad arrecare un grave pregiudizio all’ altrui reputazione, attribuisce a taluno con il mezzo della stampa” fatti “che sa essere anche in parte falsi è punito con il carcere da 1 a 3 anni e con la multa da 50mila a 120mila euro. Se si sa che l’offeso è innocente la pena aumenta da un terzo alla metà, cioè fino a 4 anni e mezzo di carcere.
E ancora una volta si vuole peggiorare un testo, già contestato dal mondo dell’informazione, che dovrebbe riformare il reato di diffamazione: il testo originario firmato da Alberto Balboni di Fratelli di Italia , infatti, appare del tutto inadeguato e peggiorativo della norma in vigore e del tutto inefficace per il contrasto delle querele temerarie.

Davanti all'ennesimo attacco all'autonomia dei giornalisti, dovuto alle proposte di modifica depositate dal senatore di FdI,  il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia al Senato Alfredo Bazoli lancia l'ennesimo allarme: "La libertà di stampa è a serio rischio", spiega il senatore. 

Fa bene Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi a parlare di orbanizzazione del Paese . "Il carcere per i giornalisti - afferma - è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l'orbanizzazione del Paese". 

E lancia l’allarme il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia al Senato Alfredo Bazoli “La libertà di stampa è a serio rischio”.
E Ilaria Cucchi rincara la dose: ” Continua la battaglia della destra contro i giornalisti. La destra italiana, in particolare Fratelli d’Italia, è da sempre allergica alle critiche. E allora giù querele contro i giornalisti e testate, senza risparmiare neanche quelle amiche. Ultima in ordine di tempo la querela contro il Domani da parte del sottosegretario Fazzolari, ma ormai non si contano più gli esponenti della destra, compresi molti ministri, che hanno querelato un organo di stampa da inizio legislatura. Ora però c’è un salto di qualità. Alla pessima legge del collega di partito Balboni, il relatore di Fdi Berrino, propone pene più severe e addirittura il carcere per i giornalisti. Una vera e propria forma di intimidazione inaccettabile contro i giornalisti e un modo per silenziare gli organi di informazione. Un’aberrazione totale. Senza libertà di stampa, non c’è democrazia, i cittadini hanno il diritto di essere informati in modo completo e obiettivo”.

DAL SITO della FNSI

DIFFAMAZIONE 11 Apr 2024 

Ddl diffamazione, Fnsi: «Il carcere per i giornalisti è una misura incivile»

La segretaria generale Alessandra Costante sugli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino: «L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione». Usigrai: «Un altro attacco alla libertà di stampa».

«Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

«Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione».

Carcere per i giornalisti, Usigrai: «Un altro attacco alla libertà di stampa»
Ancora un attacco alla libertà di stampa. Stavolta il partito della presidente Giorgia Meloni dopo la par condicio à la carte, fa un altro passo verso Paesi come Russia, Cina, Bielorussia o Iran: i giornalisti rischiano fino a 4 anni e mezzo di carcere. È quanto prevede uno degli emendamenti al ddl sulla diffamazione presentati dal relatore Gianni Berrino, esponente di Fratelli d’Italia.
L’esecutivo Usigrai si unisce alla condanna espressa già dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e dalla segretaria della Fnsi Alessandra Costante. Siamo di fronte a un fatto gravissimo. Lo è ancora di più se si pensa che l’emendamento arriva dal partito della presidente del Consiglio, visto che la Corte costituzionale si è espressa chiaramente contro il carcere per i giornalisti e il nostro Paese è stato richiamato dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo e dalle istituzioni.
Esecutivo Usigrai

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