I giornalisti dell’Agi in piazza: “L’informazione non si svende”

I giornalisti dell’Agi in piazza: “L’informazione non si svende”

LA SOLIDARIETA’ DELLA RETE NOBAVAGLIO: “LA LORO LOTTA E’ DI TUTTI NOI”

LA RETE NOBAVAGLIO è vicina ai giornalisti dell’Agi in lotta non solo per difendere la stabilità occupazionale della propria redazione ma anche per difendere l’autonomia del proprio lavoro giornalistico. La possibile cessione al gruppo Angelucci legato all’imprenditore del settore sanitario e parlamentare della Lega crea indubbiamente dei pericoli rispetto all’equilibrio dell’intero sistema dell’informazione nazionale. Una fonte primazia come è l’Agi deve restare autonoma da qualsiasi interesse di parte e da possibili ingerenze politiche. La RETE NOBAVAGLIO sarà al fianco di qualsiasi forma di protesta che verrà decisa dai giornalisti dell’Agi e dalla Fnsi per difendere l’informazione intesa come bene comune e cuore della democrazia. LA LOTTA DEI GIORNALISTI DELL’AGI è di TUTTI NOI che crediamo nell’autonomia e nel pluralismo dell’informazione”.

LA PROTESTA

Lo slogan dello striscione è chiaro: “L’informazione primaria non si svende”. Così i giornalisti dell’Agi hanno manifestato in piazza della Rotonda al Pantheon la propria contrarietà
alla possibile cessione della storica agenzia al gruppo Angelucci. I giornalisti dell’agenzia stanno manifestando con cartelli per ribadire l’autonomia della redazione e il pluralismo dell’informazione come base della democrazia.

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Molti gli esponenti dell’opposizione hanno partecipando al sit in, tra gli altri i Dem Peppe Provenzano, Filippo Sensi, Walter Verini, la capogruppo Chiara Braga, l’ex ministro Andrea Orlando e l’ex segretario Pier Luigi Bersani. Presenti anche il leader di SI Nicola Fratoianni, quello di Azione Carlo Calenda, Alessio D’Amato e il segretario di +Europa Riccardo Magi con Benedetto Della Vedova. E ancora: Giuseppe Conte, Sandro Ruotolo.


In piazza anche i rappresentanti di Fnsi, Alessandra Costante e Vittorio Di Trapani, e dell’Ordine dei giornalisti con Carlo Bartoli e Paola Spadari e Stefano Ferrante di Stampa Romana e Alessandra Mancuso di ControCorrente.

I giornalisti dell’Agi la seconda agenzia di stampa italiana dal suo attuale editore – Eni, società partecipata dal Mef , hanno ribadito il no alla possibile acquisizione da parte del polo editoriale riconducibile al Gruppo Angelucci, imprenditore del settore sanitario e parlamentare della Lega.
Da settimane l’assemblea di redazione dell’AGI domanda all’editore di fare chiarezza sulla manifestazione di interesse pervenuta per il possibile acquisto dell’agenzia e chiede alle istituzioni come sia possibile che una società partecipata dello Stato possa cedere un suo ramo d’azienda – che percepisce fondi pubblici per le sue convenzioni – con una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell’eventuale operazione.
I redattori dell’AGI si battono inoltre a difesa dell’autonomia e dell’imparzialità dell’informazione primaria. Nei giorni scorsi anche le istituzioni Ue hanno affrontato la vicenda, ricordando la recente entrata in vigore del Freedom Media Act”.

«Ci opponiamo fermamente all’ipotesi di vendita da parte dell’Eni al Gruppo Angelucci – ha detto inoltre Serenella Ronda del Cdr dell’Agi – non solo perché temiamo per i nostri posti di lavoro ma soprattutto perché temiamo per la fine della nostra autonomia, indipendenza e libertà».

Un altro componente del Cdr dell’Agi, Andrea Managò, ha aggiunto: «Si parla da settimane di una possibile vendita a un gruppo editoriale che fa capo a un parlamentare di centro-destra che già detiene tre giornali, sarebbe stato lo stesso se fosse stato un parlamentare di un altro schieramento. Chiediamo certezza sul nostro futuro e di poter rimanere un’agenzia di stampa, che essendo fonte di informazione primaria, è libera, pluralista, terza e imparziale».

Al sit-in hanno partecipato anche Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, e il presidente Vittorio di Trapani. «L’Italia ha un grosso problema – ha detto Costante – che si chiama conflitto di interessi. Non è stato risolto e non sarà risolto neppure questa volta. La Fnsi è al fianco dei colleghi dell’Agi, e insieme a loro lotterà affinché l’Agenzia Italia non cada in mani sbagliate»

Molti i messaggi di solidarietà tra cui quello del
Coordinamento dei cdr delle agenzie di stampa: “Esprimiamo solidarietà ai colleghi dell’Agi, di nuovo in sciopero nell’ambito della vertenza sulla vendita dell’agenzia e in difesa dei livelli occupazionali interni e del ruolo delle agenzie di stampa come fonte primaria di informazione, fondamentale per l’intero sistema dei media italiani; conferma la propria presenza al presidio indetto dai colleghi dell’Agi. Il coordinamento manifesta inoltre la sua solidarietà ai colleghi della dire, in sciopero per chiedere di sanare definitivamente la posizione dei colleghi della redazione romana sospesi dall’azienda, ancora in attesa di vedere rispettati i propri diritti”.

Anche la scrittrice Dacia Maraini è intervenuta: “La mia piena solidarietà ai
giornalisti dell’Agi che oggi scioperano contro l’ipotesi della cessione dellAgenzia al gruppo editoriale che fa capo al deputato della Lega. Le agenzie di stampa devono essere centri di pluralismo e di indipendenza della informazione. Spero che l’Eni, editore da 60 anni di Agi possa ripensarci. Una Agenzia pubblica di tale importanza non può essere venduta in questo modo cinico e accomodante”.

Solidarietà anche dal presidente Sandro Bennucci e da tutti
gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana “sono convintamente schierati al fianco delle assemblee e dei Cdr delle agenzie Agi e Dire, impegnati in battaglie fondamentali”.

Spiega Bennucci: “L’Agi – dopo la trattativa che ha portato non pochi colleghi all’uscita anticipata e alla quale Ast ha avuto una parte assai attiva – è di nuovo in sciopero sulla vendita dell’agenzia e in difesa dei livelli occupazionali interni ma anche per il ruolo delle agenzie di stampa come fonte primaria di informazione, importantissimo nel quadro del composito sistema dei media italiani”

Riguardo alla Dire, Ast “è stata e sarà costantemente ai tavoli di trattativa per garantire ai colleghi – costretti ancora allo sciopero – il ritrovamento di una normalità lavorativa, capace anche di superare le incertezze che gravano sulla redazione romana dopo le dolorose sospensioni del mese di gennaio”.

Schlein: inammissibile vendita Agi a parlamentare di maggioranza

“Non è ammissibile che una partecipata dello Stato venda la seconda agenzia di stampa del Paese a un parlamentare di maggioranza. Su questo il governo non può continuare a nascondersi dietro il paravento delle logiche di mercato. Non basta quindi la solidarietà, che pure esprimiamo: a difesa della professionalità dei redattori, dei lavoratori e lavoratrici dell’Agenzia Italia servono fatti, azioni, chiarimenti. Continua invece a esserci una cappa di opacità e incertezza sul presente e soprattutto sul futuro della seconda agenzia di informazione italiana e continuano a rincorrersi voci su un tema sul quale deve essere prioritario avere invece totale trasparenza” ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein.

“In democrazia non dovrebbero succedere cose del genere, che una partecipata di Stato, una controllata dallo Stato offre a trattativa privata a un parlamentare in questo caso di maggioranza un’agenzia, la seconda agenzia di stampa italiana, è una vergogna che cercheremo di contrastare in tutti i modi”. Questo il commento del leader di M5s Giuseppe Conte al sit-in dell’Agi. “Vi confesso – ha aggiunto Conte – che quando ho sentito la notizia non ci volevo credere. Ritengo che tutti i soggetti di questa vicenda debbano prendersi la responsabilità di dichiarare a che stato sono queste trattative e assolutamente bloccare qualsiasi attività fatta. Se l’Eni ha interesse a mettere sul mercato questa agenzia lo faccia in modo trasparente con una procedura di gara: ci sono tanti accorgimenti per gestire questa vicenda ma nell’interesse comune, non lo faccia a favore di un singolo parlamentare che sta costruendo un monopolio nel campo dell’informazione”.
“C’è un problema di pluralismo – ha aggiunto – un problema molto serio” si tratta di “un parlamentare che con il suo gruppo già controlla tre testate: ha Libero, il Giornale e il Tempo e crediamo che questa concentrazione sia assolutamente contraria all’interesse pubblico e non possiamo permettere che una partecipata di Stato si rassegni a favorire questa concentrazione monopolistica”.

“La libertà di stampa, l’autonomia dell’informazione, a partire dalle sue fonti primarie è condizione indispensabile perché la democrazia possa essere praticata fino in fondo da tutti e tutte. Dunque opporsi a quello che sta accadendo non solo è questione fondamentale per la tutela del lavoro di giornalisti e dipendenti dell’Agenzia di stampa Agi, ma riguarda la qualità della nostra democrazia. Siamo qui per esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno alla lotta per la trasparenza che stanno portando avanti i giornalisti dell’Agi” afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra prendendo la parola in piazza del Pantheon alla manifestazione promossa dai giornalisti e dalle giornaliste dell’Agenzia di Stampa Italia. “L’Italia su questo fronte, quello del conflitto d’interessi e dell’autonomia dell’informazione, ha già i suoi problemi – aggiunge il leader di SI – e l’idea che Angelucci, parlamentare della destra già proprietario di un vasto gruppo editoriale, possa prendersi l’Agi dall’Eni è un fatto gravissimo che rischia di aggravarli pesantemente. Le Istituzioni dovrebbero a questo punto intervenire sulla proprietà. Siamo ad un governo di destra che consente ad un grande gruppo economico in parte pubblico di vendere ad un parlamentare della destra una delle maggiori agenzie di stampa del Paese, solo per questa dimensione dovrebbero fare subito marcia indietro. Eppure non è cosi, ed è per questo – conclude Fratoianni – che continueremo a sostenere questa battaglia di libertà in tutte le sedi”.

“La volontà di Angelucci, già proprietario dei quotidiani Libero, il Giornale e il Tempo, di acquistare l’Agenzia Italia rappresenta un attacco all’informazione da parte di un imprenditore che, tra l’altro, come parlamentare detiene il record di assenza alla Camera dei Deputati. Per questi motivi, sono al fianco delle giornaliste e dei giornalisti dell’AGI che giustamente protestano”. Lo ha dichiarato il deputato di Avs e portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, durante il sit-in dell’Agi. “Chiediamo al governo”, ha proseguito Bonelli, “come sia possibile, oltre a non garantire i livelli occupazionali dei giornalisti, neanche preoccuparsi di questa situazione. Pertanto, chiediamo che si fermi questa eventuale acquisizione da parte di Angelucci, che in realtà deve anche rispondere alle ragioni per le quali si fa eleggere deputato e in Parlamento non ci va”.

“Questa operazione è segnata dalla “mancanza di trasparenza”. Così attacca il segretario di +Europa Riccardo Magi al sit-in dell’Agi. “Non è possibile – ha aggiunto – che non ci sia nemmeno un esponente della maggioranza che abbia alzato la testa per dire ‘Non ci piace’. Siamo a fianco delle vostre iniziative”.

“Questa è una operazione che “travalica il comune senso del pudore”. spiega l’ex segretario del PD Pier Luigi Bersani intervenendo al presidio dell’agenzia Agi per la libertà di informazione. Chiedendosi se non sia “qualcosa che riguarda forse le ambizioni personali di qualcuno e se è così lo mandiamo dallo psicologo, quello con il quale vogliono fare il test”. “Siete i minatori dell’informazione” che “vanno in cerca di materie prime” ha detto rivolgendosi ai giornalisti in presidio e sottolineando che questo è un lavoro “prezioso”. “Bisogna continuare a combattere voi e noi ad allargare la solidarietà”.

E su X l’ex ministro e parlamentare dem Andrea Orlando afferma: “Solidarietà ai giornalisti dell’Agi all’Agenzia Italia che stanno scioperando per chiedere garanzie sul lavoro e sull’indipendenza di un’agenzia fondamentale per il sistema dell’informazione”.

Dal sito della FNSI

mento del presidio dei giornalisti dell’AgiVERTENZE 03 Apr 2024 

Agi, a Roma presidio dei giornalisti. Costante: «La Fnsi è al vostro fianco»

I cronisti dell’agenzia, oggi in sciopero, hanno manifestato mercoledì 3 aprile 2024 in piazza della Rotonda.

«L’Agi non si svende»: con questo e altri slogan e cronisti dell’Agenzia Giornalistica Italia hanno manifestato nella mattinata di mercoledì 3 aprile 2024 in piazza della Rotonda a Roma contro l’ipotesi della cessione della loro agenzia.

«Ci opponiamo fermamente all’ipotesi di vendita da parte dell’Eni al Gruppo Angelucci – ha detto Serenella Ronda del Cdr dell’Agi – non solo perché temiamo per i nostri posti di lavoro ma soprattutto perché temiamo per la fine della nostra autonomia, indipendenza e libertà».

Un altro componente del Cdr dell’Agi, Andrea Managò, ha aggiunto: «Si parla da settimane di una possibile vendita a un gruppo editoriale che fa capo a un parlamentare di centro-destra che già detiene tre giornali, sarebbe stato lo stesso se fosse stato un parlamentare di un altro schieramento. Chiediamo certezza sul nostro futuro e di poter rimanere un’agenzia di stampa, che essendo fonte di informazione primaria, è libera, pluralista, terza e imparziale».

Al sit-in hanno partecipato anche Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, e il presidente Vittorio di Trapani. «L’Italia ha un grosso problema – ha detto Costante – che si chiama conflitto di interessi. Non è stato risolto e non sarà risolto neppure questa volta. La Fnsi è al fianco dei colleghi dell’Agi, e insieme a loro lotterà affinché l’Agenzia Italia non cada in mani sbagliate».

Al presidio erano presenti numerosi esponenti politici dell’opposizione, come i parlamentari del Pd Andrea Orlando e Giuseppe Provenzano, Pierluigi Bersani, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, il leader di Azione Carlo Calenda, il segretario di +Europa Riccardo Magi e il presidente del M5s Giuseppe Conte.

PER APPROFONDIRE
Il video riepilogativo del sit-in è disponibile sulle pagine Facebook e Instagram della Fnsi.

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