Caso Ilaria Salis, deputati e associazioni in piazza a Roma: “Serve intervento del governo per riportarla in Italia”

Caso Ilaria Salis, deputati e associazioni in piazza a Roma: “Serve intervento del governo per riportarla in Italia”

Il presidio per chiedere la scarcerazione della giovane maestra detenuta in una prigione ungherese da 11 mesi: “A quasi un anno dai fatti, ancora non si è instaurata una collaborazione tra la magistratura italiana e quella di Budapest”

GIURISTI DEMOCRATICI / il report dei nostri osservatori al processo

Corrispondenza da Budapest degli avvocati Aurora d’Agostino e Giuseppe Romano

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Si è svolta oggi a Budapest l’udienza “preparatoria” del processo a Ilaria Salis e due coimputati tedeschi. Abbiamo presenziato come osservatori a questo processo contro una cittadina italiana detenuta in condizioni terribili dallo scorso febbraio e segnaliamo di seguito alcune osservazioni, non esaustive, in base all’andamento dell’udienza odierna. Ma ancora prima dobbiamo rimarcare l’utilizzo disumanizzante e proibito nei nostri tribunali delle manette e dei guinzagli alla vita con cui gli imputati sono stati tratti e sono rimasti in aula durante tutta la seduta.

1) Per pene superiori a 20 anni, quale quella potenzialmente irrogazione a Ilaria Salis, nel nostro ordinamento è previsto un collegio di giudici, mentre il giudice nel procedimento ungherese è unico;

2) Il giudice ungherese ha già a disposizione gli atti su cui si fonda il processo. Questo rischia di appiattire la difesa sugli atti di polizia delle indagini senza un giudice terzo come vuole il rito accusatorio da noi in vigore da più di 30 anni. Il sistema inquisitorio dovrebbe peraltro velocizzare il processo che invece qui dopo un anno non è ancora iniziato .

3) Quel giudice (come detto, unico e non collegiale e che deciderà con sistema inquisitorio) ha oggi emesso sentenza di condanna nei confronti di un coimputato ritenendo provato il reato associativo. Lo stesso giudice deciderà poi in spregio a ogni principio di incompatibilità sulla responsabilità dei coimputati.

4) Ilaria non ha mai potuto vedere i materiali video che asseritamente la accusano e non ha avuto gli atti di indagine tradotti.

5) Non le viene contestato il tentato omicidio a fronte del quale la prognosi lieve poteva non essere determinante; le si contestano lesioni “potenzialmente letali”, norma che non trova riferimenti nel nostro ordinamento e che non tiene conto delle certificazioni che attestano lesioni qualificabili come lievi.

6) Una carcerazione così lunga a fronte di lesioni lievissime e in mancanza

di querela è del tutto sproporzionata tanto più in condizione detentive come quelle denunciate.

7) La comunità europea nel 2019 ha stabilito la possibilità di ottenere gli arresti domiciliari nel proprio Stato, giustappunto perché non si verifichino disparità di trattamento tra cittadini europei, il cui pericolo di fuga non deve fungere da elemento discriminante. Cionnonostante, Ilaria resta in Ungheria, e per di più in carcere. 

Ilaria Salis, deputati e associazioni in piazza a Roma: “Serve intervento del governo per riportarla in Italia”

LA MANIFESTAZIONE A ROMA

L’immagine terribile di laria Salis in tribunale in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, è rimbalzata da Budapest al piazzale davanti l’ambasciata a Nomentano attraverso le parole dei tanti attivisti intervenuti al presidio di solidarietà con la maestra di 39 anni da 11 mesi reclusa in carcere ungherese.

La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Liberiamo Ilaria Salis che ha sollecitato una azione da parte del governo Meloni nei confronto del presidente ungherese Viktor Orban. “Ilaria è una cittadina italiana, detenuta in un carcere di Budapest in regime di massima sicurezza violando diritti umali e internazionali – hanno denunciato gli attivisti del Comitato – L’accusa e di aggressione a 3 neonazisti durante le celebrazioni della ‘Giornata dell’onore’ che ricorda le azioni militari delle SS nel corso della Seconda guerra mondiale. Per questo reato, ancora da provare, rischia 16 anni di carcere in un Paese che tollera le esibizioni squadriste e in cui, secondo le principali organizzazioni umanitarie, non vengono rispettati i diritti civili e i diritti umani dei detenuti”.

E ancora: “E’ chiaro che c’è tutta una responsabilità da parte dei governi, sia di quello italiano nel non fare abbastanza affinché il diritto Europeo venisse rispettato, né tantomeno alleviare le condizioni detentive di Ilaria, sia del Governo di Orban rispetto a quello che è il via libera che viene dato ai fascisti e ai nazisti che liberamente manifestano nello stato d’Ungheria e, nello specifico, nelle giornate dell’Onore, durante le quali Ilaria è stata arrestata”.

In piazza anche presente il vignettista romano Zerocalcare. E i deputati Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, il presidente del municipio VIII di Roma Amedeo Ciaccheri, il consigliere regionale Claudio Marotta, il deputato del Pd Andrea Casu, l’esponente dem romano Marco Miccoli, Giovanni Russo Spena dei Giuristi Democratici e l’attivista per i diritti umani Gianluca Peciola che ha invitato tutti a “continuare la mobilitazione”.

L’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, nei giorni scorsi, insieme a 23 eurodeputati italiani appartenenti a diversi gruppi ha inviato un appello al
ministro degli Esteri, Antonio Tajani per riportare la maestra: “’Ilaria si trova nelle carceri ungheresi da quasi un anno, in condizioni disumane e degradanti. A quasi un anno dai fatti, ancora non si è instaurata una collaborazione tra la magistratura italiana e quella ungherese. La normativa vigente consentirebbe l’esecuzione in Italia della misura custodiale degli arresti domiciliari. Questo è quello che chiede la famiglia di Ilaria e il comitato a suo sostegno”.

‘Oggi siamo stati sotto l’ambasciata ungherese al presidio di solidarietà a Ilaria Salis per ribadire che quanto le sta accadendo è gravissimo e viola i diritti fondamentali: non si può essere arrestati per antifascismo ed essere trattati in maniera disumana come sta accadendo a Ilaria Salis – hanno spiegato i consiglieri Alessandro Luparelli, Michela Cicculli e Nando Bonessio – Dobbiamo tenere alta l’attenzione su questa vicenda in tutte le sedi preposte. Per questo porteremo, come Alleanza Capitolina Verdi Sinistra, una mozione in Aula Giulio Cesare chiedere alla città di Roma di mobilitarsi per la liberazione immediata di Ilaria”.

L’iniziativa del Comitato Liberiamo Ilaria Salis è sostenuta da molte realtà e associazioni: Anpi Nazionale; Associazione Nazionale Giuristi Democratici; ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; Rete Antifascista, Sinistra Civica Ecologista; Casetta Rossa; Ponte Donna Aps; Borghetta, Stile; Csoa La Strada; Scuola Popolare Sciangai; Aurelio in Comune; Villetta Social Lab; Momo edizioni; Romattiva, Attac Italia; Partito Democratico Roma; Partito della Rifondazione Comunista; Sinistra Italiana; Alleanza Verdi Sinistra Roma; Rete NoBavaglio, Solid Roma; Cred; LOA Acrobax, Project; Comitato Madri per Roma Città Aperta; Antifa Roma Est; Cs Brancaleone; Csa Astra; Laboratorio Puzzle; Zerocalcare; Mondocane; Veeblefetzer; Csoa Ex Snia; Esc Atelier; Mediterannea Saving Humans EDT Roma, Palestra Popolare Valerio Verbano, Cinecittà bene comune, Csoa Spartaco,Rete degli Sportelli Solidali Roma Mun. 9.

“Il governo Meloni, che da sempre strizza l’occhio ad Orban, non ha fatto nulla affinché il diritto Europeo venisse rispettato e Ilaria potesse scontare i domiciliari a casa in attesa del processo”, hanno ripetuto in piazza molti attivisti.

“Importante presidio a Roma per la liberazione di Ilaria Salis, insegnante antifascista italiana in carcere in Ungheria da quasi un anno – spiega Claudio Marotta, capogruppo per Avs in Consiglio regionale del Lazio – Ho partecipato per sostenere la liberazione immediata di una cittadina italiana detenuta attualmente in condizioni durissime, senza che si sia svolto ancora un giusto processo. Il governo italiano deve mobilitarsi subito: fondamentale in questo senso la presenza di deputati, senatori e dei giuristi democratici che stanno seguendo il caso. Grazie al Comitato romano per Ilaria Salis libera per aver organizzato questo momento”

“Il Governo italiano, sulla spinta di deputati, senatori e giuristi democratici – sottolinea il presidente del Municipio Roma VIII e portavoce di Sinistra Civica Ecologista, Amedeo Ciaccheri – dovrà attivarsi immediatamente per risolvere questa brutta vicenda che deve finire immediatamente”.

Cucchi, ‘su Ilaria Salis troppo silenzio.Governo intervenga’

“Sulla vicenda di Ilaria Salis, reclusa in carcere da un anno in condizioni disumane, si è parlato davvero poco e questo silenzio è vergognoso. Ad una nostra concittadina vengono calpestati tutti i diritti e ci si volta dall’altra parte — sottolinea la senatrice Ilaria Cucchi – È ora che il governo faccia sentire la sua voce con azioni concrete e immediate. Tutta la mia vicinanza va a Ilaria e alla sua famiglia che sta soffrendo in maniera indescrivibile”.

Fratoianni e Bonelli: governo abbia schiena diritta con loro amico Orban

“Ilaria salis cittadina italiana deve essere messa in condizione di avere tutti i diritti che vigono nei paesi civili, le immagini di oggi sono agghiaccianti”. Lo afferma il segretario nazionale di sinistra italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’alleanza verdi sinistra intervenendo al presidio vicino all’ambasciata ungherese, dove sono presenti anche Angelo Bonelli, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio.
“Angelo Bonelli lo ha ricordato qui poco fa – prosegue il leader di si – abbiamo presentato interrogazioni in parlamento, il governo italiano deve agire a tutela di ilaria, perchè non ci accontentiamo delle risposta burocratiche del ministro nordio.
Occorre che la pressione dell’opinione pubblica continui a crescere nei confronti del governo dei patrioti perchè abbia la schiena diritta nei confronti del loro amico Orban”

Bonelli: una donna in catene e al guinzaglio e governo tace

“La situazione di ilaria salis, una donna italiana detenuta in condizioni inumane nel carcere di massima sicurezza di Budapest sotto il regime di orban, grida vendetta. È
Inaccettabile che sia tenuta in catene e al guinzaglio, simbolo di un trattamento disumano che sfida ogni norma di civiltà e diritti umani. Il silenzio del governo italiano su questo caso è assordante e incomprensibile. Né la premier Giorgia Meloni, né i ministri degli esteri e della giustizia, antonio tajani e Carlo Nordio, hanno preso una posizione. È Ormai chiaro che le condizioni carcerarie in ungheria sfiorano la tortura, eppure l’italia chiude gli occhi, forse a causa dei legami tra la premier meloni e Orban. La premier si presenti in aula per spiegare il motivo di questo suo scandaloso silenzio: non è possibile restare indifferenti di fronte a questa violazione dei diritti umani fondamentali di una nostra connazionale” afferma il co-portavoce nazionale di Europa verde Angelo Bonelli, durante il presidio ‘liberiamo Ilaria Salis’ a Roma

A MILANO

Ungheria. Odg centrosinistra a milano: meloni intervenga su orban per salis

Per Ilaria Salis, l’italiana detenuta in ungheria per presunti scontri con neonazisti e portata oggi in aula a budapest con manette ai polsi e ceppi ai piedi si muove anche il comune di milano. E’ stato approvato in consiglio comunale l’odg, a prima firma alessandro giungi (pd) e sottoscritto da tutta la maggioranza, con cui si chiede che il governo italiano intervenga su quello ungherese per chiedere che ilaria salis possa essere estradata in italia per seguire in videoconferenza il processo a suo carico.
Salis è da ormai un anno in detenzione preventiva in un carcere di massima sicurezza a budapest per il reato di lesioni lievissime, “con un’ipotesi di condanna fino a 16 anni e che nel nostro paese prevede una pena massima di 4 anni e in cui mai viene disposta la misura cautelare in carcere”, riassume la questione il capogruppo dem a palazzo Marino Filippo Barberis, che descrive la detenzione “in condizioni che non esitiamo a definire di tortura: con poco cibo, costretta a muoversi negli spostamenti fuori dal carcere letteralmente al guinzaglio, in condizioni igieniche disastrose, senza assistenza medica, umiliata dagli agenti”.
Il processo è stato rinviato al 24 maggio “ed è inammissibile e inimmaginabile- dice ancora barberis- che ilaria salis continui la detenzione preventiva in ungheria. Ci chiediamo cosa aspetti il nostro governo a intervenire su quello ungherese, visti anche gli stretti rapporti politici tra il nostro primo ministro e Orban”.