Dal rapporto “Mandati a morire”: In Italia piano pandemico e comunicazione aggiornati al 2006

Dal rapporto “Mandati a morire”: In Italia piano pandemico e comunicazione aggiornati al 2006

By Linda Di Benedetto 
Robert Lingard membro dell’associazione “Noi denunceremo” costituita dai famigliari delle vittime del covid di Bergamo ha scritto il rapporto “Mandati a morire”. Un’analisi della comunicazione del rischio durante la prima fase della pandemia del Governo che espone una serie di criticità emerse durante l’emergenza. Tra queste una comunicazione obsoleta aggiornata al piano pandemico del 2006 dove i social oggi fondamentali avevano un’importanza minore nella divulgazione delle notizie. 
 
«Il Regolamento sanitario internazionale (2005), sottolinea l’importanza della comunicazione del rischio come intervento sanitario. Essi richiedono a tutti gli Stati membri dell’OMS di sviluppare la comunicazione del rischio come core capacity. In base al RSI (2005), gli Stati membri devono valutare la loro capacità di comunicazione del rischio e avere tali capacità regolarmente valutate da valutazioni esterne attraverso lo strumento di valutazione esterna congiunta (JEE) dell’OMS- scrive nella relazione e continua spiegando l’importanza della trasparenza dei dati- Per mantenere la fiducia del pubblico durante un’epidemia è necessaria la trasparenza (ad es. una comunicazione che sia candida, facilmente comprensibile, completa e di fatto accurata). La trasparenza caratterizza il rapporto tra i responsabili della gestione delle epidemie ed il pubblico. La trasparenza permette al pubblico di “vedere” le informazioni raccolte, la valutazione dei rischi e il processo decisionale che sono processi associati al controllo delle epidemie».

Riguardo alla trasparenza, nella World Health Organisation Outbreak Communication
Planning Guide leggiamo:  “L’esperienza ha dimostrato che la trasparenza nella comunicazione è essenziale se si vuole che il pubblico si fidi delle autorità incaricate di gestire un’epidemia. Senza questa fiducia, sarà difficile – se non impossibile – convincere la gente ad adottare i comportamenti necessari  per tenere sotto controllo un’epidemia. La mancanza di trasparenza aumenta la probabilità di dicerie e disinformazione, rendendo più difficile il controllo della malattia. La mancata dimostrazione di trasparenza può portare a gravi conseguenze negative per la salute pubblica, economiche e politiche».
Nel 2012, l’OMS pubblica una guida operativa della comunicazione orientata al cambiamento dei comporamenti sociali durante una pandemia dal titolo Communication for Behavioural
 
 1. Fare in modo che la popolazione possa instaurare un rapporto di fiducia con chi
 gestisce la pandemia;
 2. Fare in modo che la popolazione possa attuare comportamenti preventivi a tutela
 della propria salute;
3. Fare in modo che la trasparenza agisca da deterrente rispetto alle fake news.”