Belpietro all’Unità, così si uccide l’identità di un giornale che è un patrimonio collettivo

Belpietro all’Unità, così si uccide l’identità di un giornale che è un patrimonio collettivo

Belpietro all’Unità, così si uccide l’identità di un giornale che è un patrimonio collettivo di un popolo della sinistra e non solo

La nomina immotivata di Maurizio Belpietro a direttore del giornale fondato da Antonio Gramsci non solo è “una coltellata ai giornalisti della storica testata” ( come scrive Natalia Lobardo nell’articolo sui Articolo 21 leggibile dal link  riportato sotto) è un spregio a generazioni di lettori e attivisti che l’hanno tenuto in vita con milioni di edizioni feste de L’Unita, di iniziative di diffusione. E’ una grave offesa ai lettori che hanno continuato a leggere l’Unità anche dopo la fine del Pci. E’ un “Ogm editoriale”, il mutamento genetico di un  prodotto culturale collettivo che ha una storia autorevole che da oggi rischia di interrompersi per una scelta insensata di nominare un direttore che per la sua storia è inconciliabile con i valori identitari espressi da sempre da L’Unità.

RETE #NOBAVAGLIO

Chi vuole fare dell’Unità un giornale editorialmente modificato?

 

Per chi ha lavorato trent’anni all’Unità è davvero doloroso assistere a questa ulteriore tragicommedia: chiamare un direttore di destra, aggressivo e non certo moderato come Maurizio Belpietro, a firmare il giornale fondato da Antonio Gramsci. Una coltellata alle spalle per i giornalisti da parte degli editori, tanto più che non era assolutamente necessario visto che un direttore c’era —-> Leggi tutto https://www.articolo21.org/2019/05/chi-vuole-fare-dellunita-un-giornale-editorialmente-modificato/