In Campidoglio la voce dei movimenti: “Diritti e democrazia in comune”

In Campidoglio la voce dei movimenti: “Diritti e democrazia in comune”

In Campidoglio la voce dei movimenti: “Diritti e democrazia in comune”

 

Lotta alle mafie. Giustizia sociale. Libertà. Accoglienza. Dignità. Inclusione. Lavoro. Diritti. Sicurezza. Servizi sociali. Cooperazione. Integrazione. Abitare. Casa. Salute. Numeri pari. Una grande ragnatela che mette in connessione le grandi questioni, i mali irrisolti e le emergenze di Roma per quali servono interventi non più rinviabili. GUARDA LE FOTO

Così si ritrovano in piazza del Campidoglio le oltre 90 realtà che compongono il nodo romano dei NUMERI PARI tra associazioni, cooperative sociali, movimenti per il diritto all’abitare, sindacati, reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, cittadine e cittadini.

Tutti insieme per portare “Democrazia in Comune” e chiedere un cambio di rotta: “dalla Capitale delle disuguaglianze alla Capitale dei diritti”.  Una richiesta lanciata non solo alla sindaca Raggi ma a tutta la politica romana senza risparmiare critiche anche alle precedenti amministrazioni da Rutelli a Marino.

 

 

 

In piazza microfono aperto per dare voce agli esclusi ai tanti cittadini e cittadine che rischiano di restare fuori dalle fasi di ripresa ( qui l’elenco delle adesioni). E così dal popolo della occupazioni del movimentodel Diritto all’abitare, agli educatori di sostegno lasciati a casa senza stipendio e aiuti. Gli immigrati di Baobab, di Libera le bandiere dell’associazione dei nomadi. E poi la voce dei centri antiviolenza, delle coop sociali, dei sindacati, della Cgil, e quella di GayNet. Tanti e diversi interventi ma uniti da una grande richiesta, che non può più essere un sogno: costruire la Capitale dei diritti.

(le prove per la scenografia da portare in piazza del Campidoglio)

Il Comunicato NUMERI PARI 

Ieri in Campidoglio abbiamo tessuto fisicamente la Rete dei Numeri Pari, unendo persone in carne e ossa che hanno portato in piazza i loro problemi quotidiani per ritrovarsi insieme dietro a parole comuni e condivise: giustizia sociale, cooperazione, dignità, abitare, lavoro, sicurezza sociale, accoglienza, lotta alle mafie, servizi sociali. In piazza del Campidoglio si è ritrovata la rete della Roma messa ai margini, che in questi mesi drammatici si è stretta attraverso pratiche di mutualismo, solidarietà e cooperazione ma che vuole ribellarsi ed esigere i propri diritti, che non ci sta più a percorrere le strade note e consunte dell’affidamento alla politica che abbiamo conosciuto. Oltre 90 realtà sociali che hanno fatto delle diversità e delle differenze il senso della nostra esperienza collettiva.

Già nei mesi scorsi abbiamo avanzato richieste concrete su reddito, abitare, accoglienza, lotta alle mafie, politiche sociali (link). Proposte che abbiamo condiviso a gran voce anche da Piazza del Campidoglio e sul quale pretendiamo risposte concrete. Vedremo chi avrà l’interesse disinteressato a farle vivere nei partiti e nelle istituzioni.

La giornata di ieri ha rappresentato l’avvio di un percorso di mobilitazione e costruzione di un consenso che traguarda alla prossima primavera che si chiamerà “Mosaico Roma” al quale sono chiamate a partecipare tutte le realtà che ieri hanno deciso di essere in piazza con noi ma anche tutte quelle che condividono le nostre proposte. Lo faremo con il linguaggio, il metodo e le consapevolezze che hanno contraddistinto la Rete sin dalla sua nascita, partendo dai bisogni e dalle necessità da chi vive in condizioni di maggiore difficoltà, costruendo sulle differenze e la cooperazione tra noi, una nuova forma di rappresentanza.

 Rete dei Numeri Pari
Elisa Sermarini

 

 

Nelle scorse settimane la Rete dei Numeri Pari ha già scritto una lettera aperta alla Sindaca Raggi e prodotto proposte specifiche sui temi dell’abitare, del reddito, del lavoro, dell’accoglienza, dei servizi sociali, della lotta alle mafie. Ora la Sindaca deve risposte alla città, a quanti lottano ogni giorno per sopravvivere, per mangiare, per un reddito, un lavoro dignitoso e per avere una casa. A quanti si sono adoperati nel sociale in questi mesi per tappare le falle di un’amministrazione capitolina incapace di dare le risposte più elementari. All’associazionismo diffuso e a quelle cooperative sociali che hanno permesso di proseguire un percorso di accoglienza e di cura. Perché sono queste le realtà che sui territori romani hanno retto l’onda d’urto del Covid e della crisi che ne è derivata.

Roma rischia di diventare la capitale delle disuguaglianze e delle mafie, dove già prima dell’arrivo del virus si contavano 90 clan e 100 piazze dello spaccio. Senza interventi strutturali e percorsi condivisi, si rischia di far scivolare nel baratro della povertà relativa e assoluta settori sempre più consistenti della società e di consegnarli nelle braccia delle mafie. Certo, Roma non ha il debito che si ritrova, né versa nella crisi che è sempre più evidente solo per responsabilità della Sindaca Raggi. Responsabilità evidenti provengono anche dalle precedenti amministrazioni capitoline, da quella Marino a quella Alemanno, fino a quelle Veltroni e Rutelli. Il tanto sbandierato “modello Roma” ha contribuito al declino della città, non alla sua crescita.

 

Per questi motivi quella che vogliamo rappresentare in piazza Campidoglio è una piazza determinata, inclusiva, autonoma da qualsivoglia schieramento politico. Vogliamo rappresentare le differenze e le sofferenze, con la forza necessaria. Daremo voce soprattutto a chi vive la lotta quotidiana per la sopravvivenza. E lo faremo rispettando le prescrizioni di sicurezza che la fase impone.

In piazza vogliamo rappresentare con una performance scenografica la costruzione e gli intrecci della Rete, rappresentando fisicamente la rete che i corpi sociali che ha sorretto Roma in questi mesi drammatici, partendo dai bisogni di chi vive in condizioni di maggior disagio.

 

La RETE #NOBAVAGLIO PRESSing in Campidoglio al fianco dei #NUMERI PARI

Noi della Rete #Nobavaglio PRESSing Liberi di essere informati siamo dentro e sosteniamo la battaglia dei NUMERI PARI contro le disuguaglianze e per l’affermazione dei diritti a partire da quello di essere informati: l”informazione è un bene comune” è l’anima di ogni democrazia.

 

Come ha sottolineato Rosario Coco a nome della Rete#Nobavaglio e di Gaynet Italia :

“Senza una libera informazione non sarebbe possibile dare voce alle istanze di questa piazza, alle proteste sociali, alle richieste di ottenere giustizia e diritti in un momento dove l’emergenza povertà già esitenze rischia di esplodere a causa delle crisi economica conseguente all’emergenza Covid.

Dove l’informazione non è libera non c’è  democrazia e vengono soppressi i diritti civili e umani – ha spiegato Coco -. Inoltre la Rete Nobavaglio insieme a Gaynet e a tante altre realtà e associazioni è impegnata nella difesa di tutte le libertà personali e al contrasto delle discriminazioni e alle forme di intolleranza di ogni tipo anche quelle di genere e verso gli orientamenti sessuali. E con questo spirito e impegno sosteniamo anche la recente proposta di legge contro l’omotransfobia che sarà presentata in Parlamento”

 

 

 

 

Nodo romano Rete dei Numeri Pari: A buon diritto | Action Diritti in Movimento | Ass. Donne Brasiliane in Italia | APS Fare rete Onlus | Arci Roma | ARS | Ass. Che Guevara | Ass. Cult. Colibrì | Ass. Cult. Laura Lombardo Radice | Ass. Da Sud | Associazione Donne Brasiliane in Italia | Ass. Ex Lavanderia | Ass. Salviamo la Costituzione | AssoLei | Attac Roma | Be Free | Biblioteca Mondo Piccolo | Bin Italia | Binario 95 | Camera del Lavoro | Casa del Popolo Karl Marx | Casa Internazionale delle Donne | Casal Boccone 112 | Centro per la Riforma dello Stato | CGIL di Roma e del Lazio | CIES Onlus | Cinecittà Bene Comune | Circolo Sparwasser | Cittadinanza e minoranze | Comitato Nazionale Articolo 3 | Comitato Nazionale Contro il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata | Comitato Popolare Difesa Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà” | Comitato Romanina | Coop. sociale Arca di Noè | Coop. sociale Eureka I | Coop. sociale Folias | Coop. sociale Il cigno | Coop. sociale Il Pungiglione | Coop. sociale Iskra | Coop. sociale La cacciarella | Coop. sociale Prassi e ricerca | Coop. sociale S.s. Pietro e Paolo | Coord. Docenti contro mafie povertà e razzismo | Coord. Democrazia Costituzionale | Donne di carta | Emmaus Roma | Europe consulting Onlus | Eutropian Associazione | Falegnameria 41 | Famiglie Caravaggio | Fio.P.S.D. | FIOM di Roma e del Lazio | Forum Nazionale Agricolutra sociale | I.C. Via dei Sesami | Il Salto | Keccevò | La frangia | Legacoopsociali Roma e Lazio | Legacoop Nazionale | Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie | Libera Presidio Francesco Vecchio | Libera Presidio Roberto Antiochia | Libera Presidio Ilaria Alpi  | Libera Presidio Rita Atria | Libera Presidio Francesco Borrelli | Libera Roma | Link Roma | Lo Yeti | Lunga marcia nelle terre mutate | Made in jail | Movimento nonviolento | Netleft | NoDi | Nonna Roma | Parrocchia San Giustino | ParteCivile | Planet 2084 | Popica Onlus | Progetto diritti | Rete della conoscenza | Rete NoBavaglio | Romaccoglie | Scup – Sport e CUltura Popolare | Slot mob | Social Pride | Spazio Solidale | Spin Time Labs | UIL di Roma e del Lazio | Unione Inquilini Roma | Unione Sindacale Italiana |Unione Sindacale Italiana di Roma

Gli articoli usciti

da romatoday.

Campidoglio: associazioni, sindacati e movimenti in piazza “per costruire la Capitale dei diritti”  Leggi —> http://www.romatoday.it/politica/presidio-campidoglio-20-giugno-2020-rete-numeri-pari.html

 

 
 

da Repubblica

 

Al Campidoglio la protesta degli invisibili e dei più fragili: “Inadeguate le misure del Campidoglio”

Al Campidoglio la protesta degli invisibili e dei più fragili: "Inadeguate le misure del Campidoglio"

La manifestazione organizzata dalla rete Numeri Pari. In piazza senzatetto, volontari, migranti ma anche lavoratori delle municipalizzate che denunciano l’abbandono da parte dell’amministrazione Raggi ma anche di quelle precedenti

di MARINA DE GHANTUZ CUBBE
 

I manifestanti si mettono in cerchio, ognuno di loro ha un cartello appeso al collo con su scritta una parola diversa: casa, lavoro, giustizia sociale, accoglienza, sicurezza, salute, diritti. Le unisce un lungo filo di carta riciclata raccolta dai senza tetto aiutati dalle associazioni della città. Leggi tutto —> https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/06/20/news/al_campidoglio_la_protesta_degli_invisibili-259738120/

 

La Città che restiste

Roma, le proposte delle reti sociali: “Dalla capitale delle disuguaglianze alla capitale dei diritti”

Il documento: sabato mattina, 20 giugno, in Campidoglio la manifestazione “Democrazia in comune” dei Numeri Pari che lancia l’allarme: “Senza interventi strutturali si rischia di far scivolare nel baratro della povertà settori sempre più consistenti della città e di consegnarli nelle braccia delle mafie. Evidenti responsabilità di Raggi ma anche dalle precedenti amministrazioni: da quella Marino a quella Alemanno, fino a quelle Veltroni e Rutelli”

Leggi tutto —> https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/06/18/news/roma_l_appello_delle_reti_sociali_dalla_capitale_delle_disuguaglianze_alla_capitale_dei_diritti_-259595070/

Dl Rilancio: Fassina, correzioni per giustizia sociale

(ANSA) – ROMA, 20 GIU – “La Sindaca Raggi, il Presidente Zingaretti, il Governo ascoltino le persone e le associazioni raccolte qui. Le domande di lavoro, di casa, di servizi sociali, di reddito, di lotta alle mafie, di accoglienza vanno ascoltate e devono trovare risposte urgenti”: è l’appello di Stefano Fassina, Deputato di LeU e promotore di Romaventuno, in Piazza del Campidoglio alla manifestazione promossa dalla Rete dei Numeri Pari. “È inaccettabile che nel Decreto Rilancio si elimina a pioggia l’IRAP anche alle aziende che hanno fatto enormi profitti, mentre si fa l’elemosina per il Reddito di Emergenza e per il Fondo Affitti. Sono urgenti correzioni significative al Decreto: prima la dignità delle persone e la giustizia sociale. Basta chiacchiere contro la disuguaglianza, quando la priorità sono sempre gli interessi più forti”, ha concluso Fassina. (ANSA).

 

“Numeri pari” sabato 20 in Campidoglio: Raggi risponda a città

Performance scenografica su chi ha sorretto Roma

Roma, 18 giu. (askanews) – Sabato 20 giugno, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, la Rete dei Numeri Pari sarà in piazza del Campidoglio con le oltre 90 realtà che compongono il nodo romano tra associazioni, cooperative sociali, movimenti per il diritto all’abitare, sindacati, reti studentesche, centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, presidi antimafia, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, cittadine e cittadini. La Rete dei Numeri Pari ha già scritto una lettera aperta alla sindaca di Roma Virginia Raggi e prodotto proposte specifiche sui temi dell’abitare, del reddito, del lavoro, dell’accoglienza, dei servizi sociali, della lotta alle mafie. “Ora la sindaca deve risposte alla città, a quanti lottano ogni giorno per sopravvivere, per mangiare, per un reddito, un lavoro dignitoso e per avere una casa – spiegano le realtà sociali in una nota -. A quanti si sono adoperati nel sociale in questi mesi per tappare le falle di un’amministrazione capitolina incapace di dare le risposte più elementari.

 

All’associazionismo diffuso e a quelle cooperative sociali che hanno permesso di proseguire un percorso di accoglienza e di cura. Perché sono queste le realtà che sui territori romani hanno retto l’onda d’urto del Covid e della crisi che ne è derivata”. Roma, secondo le associazioni “rischia di diventare la capitale delle disuguaglianze e delle mafie, dove già prima dell’arrivo del virus si contavano 90 clan e 100 piazze dello spaccio – denuncia la Rete -. Senza interventi strutturali e percorsi condivisi, si rischia di far scivolare nel baratro della povertà relativa e assoluta settori sempre più consistenti della società e di consegnarli nelle braccia delle mafie. Certo, Roma non ha il debito che si ritrova, né versa nella crisi che è sempre più evidente solo per responsabilità della sindaca Raggi. Responsabilità evidenti provengono anche dalle precedenti amministrazioni capitoline, da quella Marino a quella Alemanno, fino a quelle Veltroni e Rutelli. Il tanto sbandierato ‘modello Roma’ ha contribuito al declino della città, non alla sua crescita”. Per questi motivi “quella che rappresenteremo sabato, sarà una piazza determinata, inclusiva, autonoma da qualsivoglia schieramento politico – spiega la Rete -. Vogliamo rappresentare le differenze e le sofferenze, con la forza necessaria. Daremo voce soprattutto a chi vive la lotta quotidiana per la sopravvivenza. E lo faremo rispettando le prescrizioni di sicurezza che la fase impone. In piazza rappresenteremo con una performance scenografica la costruzione e gli intrecci della Rete, rappresentando fisicamente la rete che i corpi sociali che ha sorretto Roma in questi mesi drammatici, partendo dai bisogni di chi vive in condizioni di maggior disagio”, annunciano.