🗣 RETE #NOBAVAGLIO / Carlo Verdelli uno di noi: saremo noi la sua scorta

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🗣 RETE #NOBAVAGLIO – Liberi di essere informati #LIBERIdiDECIDERE 🔺
Carlo Verdelli uno di noi: saremo noi la sua scorta
Abbracciamo il direttore e tutti i lavoratori e giornalisti de la Repubblica 

Ancora un giornalista sotto scorta. Ancora una volta nel nostro paese fare informazione vuol dire rischiare la vita. Questa volta è successo a Carlo Verdelli, direttore de la Repubblica dopo essere stato preso di mira personalmente con minacce, dopo annunci e buste sospette arrivate alla redazione del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Atti intimidatori contro Verdelli e la sua redazione e contro i lavoratori che permettono ogni giorno di fare uscire il quotidiano di largo Fochetti e di offrire h24 notizie aggiornate sul sito di Repubblica. A chi dà fastidio Repubblica.

Chi ha paura di Repubblica reagisce con le modalità tipiche del fascismo, della mafia e del terrorismo che vorrebbero sempre e ovunque silenziare le voci libere e le voci contro.

I cittadini e i giornalisti delle Rete #NoBavaglio non ci stanno e si opporranno sempre a questi metodi e a queste violenze. Carlo Verdelli e i giornalisti che lavorano con la schiena dritta non saranno mai soli. E n Italia sono tanti i giornalisti, soprattutto giovani, precari e senza tutele a portare avanti spesso nell’ombra questa missione. Loro tutti nessuno escluso sono parte del nostro essere e del nostro modo di vedere e lottare per un mondo più giusto e felice. In questo momento ci stringiamo a loro ma non con un abbraccio formale ma con convinzione e determinazione sapendo che Verdelli è un giornalista libero che abbiamo conosciuto e apprezzato anche recentemente quando con grande generosità ha partecipato al Festival del giornalismo libero accolto e applaudito da centinaia di studenti della Sapienza.

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Il comunicato del CdR Repubblica: scorta a Verdelli. Il direttore avrà la protezione di tutta la redazione
In uno dei momenti più difficili per il Paese, in redazione è arrivata una notizia che speravamo di non ricevere. Il nostro direttore, Carlo Verdelli, da sabato scorso è stato messo sotto scorta. Il dispositivo di protezione è stato deciso dal Viminale a seguito delle reiterate minacce ricevute nel corso degli ultimi due mesi, tali da rappresentare un pericolo grave e attuale per la sua incolumità.

Una misura, la tutela disposta dallo Stato, che riporta agli anni più bui del terrorismo.

Pertanto, nel ringraziare le forze dell’ordine per le indagini che stanno svolgendo, la Redazione si stringe intorno al suo direttore e manda un messaggio chiaro agli autori delle minacce: Verdelli non è solo, a proteggerlo non saranno soltanto gli agenti addetti alla sua sicurezza, ma tutti i 360 giornalisti di Repubblica. Perché mettere sotto scorta il direttore, significa mettere sotto scorta l’intero nostro giornale.

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