Calcata 4.0, Premio Giornalismo Digitale: sabato 4 e domenica 5 maggio

Calcata 4.0, Premio Giornalismo Digitale: sabato 4 e domenica 5 maggio

Promuovere il racconto diverso dei grandi temi dell’immigrazione, delle nuove povertà e delle esperienze di mutualità, della sfida alle nuove forme di autoritarismo e tutela dell’ambiente. E’ questa la mission di Calcata 4.0 – Una nuova storia di resistenza e disobbedienza. Premio Giornalismo Digitale ideato e organizzato dalla Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati, con il patrocino del comune di Calcata: l’antico borgo medivale, in provincia di Viterbo a 40 chilometri da Roma, che negli anni ha stregato, per la sua atmosfera alternativa e ribelle, molti artisti e personaggi della cultura.

“A Calcata non abbiamo voluto creare l’ennesimo concorso ma un laboratorio per valorizzare le storie e le nuove forme di resistenza e disobbedienza civile – spiegano gli organizzatori della Rete Nobavaglio – per queste ragioni non si tratta del solito premio ma di un impegno che porteremo avanti per valorizzare chi tenta di fare un nuovo modello di giornalismo con strumento e tecniche avanzate. Un lavoro che comincia dai contenuti e dall’attenzione ai processi di trasformazione e alle forti contraddizioni sociali locali e globali che ne derivano. Una narrazione giornalistica  diversa, dunque, per conoscere e capire e soprattutto respingere le derive culturali e le speculazioni politiche basate sull’odio, sulla paura e sull’egoismo”. E proprio con questo spirito sarà consegnato un premio speciale a Simone, lo studente quindicenne di Torre Maura, che durante i giorni della rivolta anti-rom ha fronteggiato con determinata civiltà gli esponenti di CasaPound intervenuti nella periferia di Roma Sud per cavalcare la protesta contro il centro d’accoglienza.

Calcata 4.0, giornalismo digitale e il racconto della nuova resistenza e disobbedienza

“Speriamo che sia un primo appuntamento per mettere il borgo di Calcata al centro dell’informazione indipendente – spiega la sindaca Pandolfi – Calcata ha una storia legata alla disobbedienza: nel 1935 con un regio decreto doveva essere distrutta perché inclusa nelle zone a rischio sismico invece gli abitanti si sono opposti a quell’ordine. Calcata non era e non in pericolo e solo una latente “disobbedienza civile” le ha consentito di arrivare intatta sino a noi. Oggi il borgo è ancora in piedi e quindi giustamente ospita un premio sulle nuove forme di disobbedienza e resistenza civile. Ma dobbiamo guardare al futuro e Calcata 4.0 può contribuire a creare uno sviluppo sostenibile di questo borgo incantato che ha affascinato tanti artisti, personaggi della cultura e intellettuali”.
E anche per questo fascino, tra magia e ribellione, Calcata ha ospitato tanti set cinematografici. Qui è stata girata la scena della distruzione del paesello nel film Amici Mie nel ’75; nel 1978 alcune parti del film La mazzetta di Sergio Corbucci con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Nel 1980 invece è il set del video del brano Una storia sbagliata di Fabrizio De Andrè. A Calcata vivono diversi artisti e uomini di cultura, tra cui l’architetto Paolo Portoghesi, la pittrice Simona Weller e lo scultore Costantino Morosin.

Calcata 4.0, giornalismo digitale e il racconto della nuova resistenza e disobbedienza

E della giuria di Calcata 4.0 fa parte anche il professor Paolo Portoghesi, uno degli urbanisti italiani più conosciuti a livello internazionale,  che nell’antico borgo medioevale ha da tanti anni la sua casa e il suo studio. “Il progetto da realizzare è quello di far vivere Calcata 4.0 tutto l’anno creando un laboratorio permanente e un archivio che documento le nuove forme di attivismo sociale. Un attivismo spontaneo non inquinato da logiche di apparato perché nasce dal basso e resta fuori dai luoghi del potere mantenendo la sua genuinità”.
Tra i sostenitori di Calcata 4.0 c’è la Cgil Roma Nord, Civitavecchia, Viterbo. “La Cgil è una organizzazione sindacale intesa come luogo di confronto, di proposte e di partecipazione che ha come fondamento i principi di uguaglianza e di solidarietà e come caposaldo i diritti sociali e civili su cui si basa la nostra Costituzione – spiega Stefania Pomante segretaria generale della Cgil di Civitavecchia-Roma Nord – Viterbo – e proprio per queste ragioni promuoviamo forme di attivismo civico che comportano l’esercizio di responsabilità nell’ambito delle  politiche pubbliche e rendere effettivi i diritti, tutelare i beni comuni, sostenere soggetti in condizione di debolezza. E a tal fine la Cgil affianca e sostiene le associazioni, movimenti per i diritti, movimenti sociali, gruppi ambientalisti, i comitati locali, organizzazioni di volontariato, movimenti per i diritti delle donne e dei migranti”.

Le inchieste giornalistiche scelte dalla giuria si sono distinte per aver affrontato tematiche inerenti alle nuove forme di resistenza e disobbedienza civile; lotta alle diseguaglianze e nuove povertà; immigrazione e inclusione sociale; difesa dell’ambiente e nuove periferie. Per la selezione dei lavori video giornalistici, curata dalla Rete NoBavaglio in collaborazione con Castelnuovo Fotografia e CiviTonica e GVpress , è stata creata una giuria formata da esperti del settore e da personalità della cultura, tra le quali: Paolo Portoghesi, architetto e urbanista, Enrica Scalfari direttrice di Agf, Pietro Suber giornalista Mediaset e responsabile Carta di Roma, Marino Bisso giornalista La Repubblica e Rete NoBavaglio, Elisabetta Portoghese direttrice artistica ‘Castelnuovo Fotografia’, Carlo Picozza Ordine dei Giornalisti del Lazio, giornalista La Repubblica, Valerio Piccioni giornalista Gazzetta dello Sport e promotore della ‘Corsa di Miguel’, Ugo Baldi giornalista Il Messaggero, Cristina Pantaleoni responsabile di ‘GVpress – Associazione italiana dei giornalisti-videomaker’, Famiano Crucianelli presidente Bio distretto della Via Amerina, Ivano Maiorella direttore Giornale Radio Sociale, Roberto Pagano giornalista Forum Terzo Settore del Lazio, Alessia Marani giornalista de Il Messaggero, Giuseppe De Marzo responsabile Politiche sociali Libera e Rete dei Numeri Pari, Vincenzo Vita direttore Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio-AAMOD, Leandro Palestini giornalista e critico televisivo, Daniele Macheda giornalista Rai News 24, Vanessa Losurdo responsabile dell’associazione Civitonica.

Calcata 4.0, giornalismo digitale e il racconto della nuova resistenza e disobbedienza

Ed ecco chi sono gli autori premiati dalla giuria  e i lavori selezionati  che verranno promossi nei prossimi mesi: Nonostante Roma di Tiziano Locci ; Inshallah Europa. La nuova rotta balcanica di Massimo Veneziani ;  (Non) Persone di Ercolani Chiara, Mancini Alessandra, Monaco Giulia, Nardo Valentina ;  Made in Trullo di Bruno Pace; Vite Sospese di Floriana Bulfon e Ivan Corbucci ; Dentro le baraccopoli nascoste nel cuore di Roma di Sara Giudice (Piazza Pulita) ;  Non Tacere di Fabio Grimaldi ;  A scuola anch’io di Simona Filippini (Rete Scuolemigranti) ; Speciale roghi in Campania di Lorenzo Giroffi e Giuseppe Manzo (Radio Televisione Svizzera) ; Dino, il pensionato che sfama i senzatetto di Simona Berterame (Fanpage) ; Viaggio tra Italia e Tunisia: se non vale il diritto di asilo di Angela Nittoli ; Bastogi, Franca aspetta una casa popolare da 24 anni di Veronica Altimari (RomaToday ); Beni confiscati di Stefano Cioni (Lega Coop sociali); This must be the place di Luigi Narici (Action Aid ); Torre Maura:un ragazzo sfida CasaPound di Alessandro Seranò. A seguire la proiezione no-stop dei lavori scelti.

Calcata 4.0, giornalismo digitale e il racconto della nuova resistenza e disobbedienza

Il programma prevede due giornate intense.

Sabato 4 maggio 2019.  Presso la sala del Granarone , via Porta Segreta n.9 nel cuore del borgo medievale, dalle 16 si svolgerà la premiazione delle video inchieste alla presenza degli autori e della sindaca di Calcata Sandra Pandolfi

Domenica 5 maggio, al Granarone dalle 16: PREMIO SPECIALE CALCATA 4.0 – Una nuova storia di resistenza e disobbedienza dedicato a Simone di Torre Maura – proiezione del docu-video di Alessandro Seranò.

 

A seguire: “1938  Quando scoprimmo di non essere più  italiani” di Pietro Suber con l’autore e il giornalista Carlo Picozza.

Alle 17.30: Matteotti, l’ultimo scatto,  intervengono: Italo Arcuri, autore del libro Il corpo di Matteotti, Tano D’amico, Paolo Grassini, Marino Bisso. Sarà proiettato la video inchiesta su Matteotti, la pista delle tangenti nere

Calcata 4.0, giornalismo digitale e il racconto della nuova resistenza e disobbedienza

Durante le due giornate si svolgerà la mostra fotografica ‘Calcata, una storia di disobbedienza’.

Ma l’attenzione sarà rivolta anche alla cultura del territorio attraverso la scoperta e la conoscenza dei prodotti, del cibo, dei vini locali grazie alle competenze dello staff di Terra Mia, Cucina & Cantina un laboratorio dei sapori specializzato nella cultura enogastronomica della Tuscia.

E inoltre sono previsti spazi-incontro a cura  della Cgil Cdlt e Spi Cgil  di Roma Nord, Civitavecchia e Viterbo; dell’Anpi sez. Carla Capponi di Civita Castellana e sezione Matteotti – Rete Flaminia Tiberina. Svolgerà anche: “I love leggere, LibriLiberiTutti” a cura della Rete NoBavaglio.

Il supporto tecnico è della Elle Emme Ci ( Lavorazione Mobili Componibili), Morresi ( Forniture Termoidrauliche) e Factory Shop ( Vendite on line di arredo bagno) di Civita Castellana.
La manifestazione si svolge con il patrocinio del Comune di Calcata e con la partecipazione di LegaCoopSociali e di CGIL e SPI CGIL Civitavecchia, Roma Nord, Viterbo. Nei successivi weekend (11-12 e 18-19 maggio) torna Calcata Fotografia organizzato da Michele Buonanni dell’associazione Il vivaio delle immagini.