W IL POPOLO DELLA PACE di Claudio Caldarelli

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La manifestazione del 5 Novembre a Roma: inizia un nuovo percorso partecipativo

La sezione ANPI Teresa Noce di Fiano Romano

Siamo più di centomila. Siamo tanti, anzi siamo tantissime. Tutte con il colori arcobaleno. Tutte con con gli striscioni e le bandiere. I colori della Pace sono bellissimi, sembra di assistere al “foliage” autunnale di un bosco di aceri e e faggi. Un corteo lunghissimo, senza inizio e senza fine. Variopinto. Sorridente. Danzante. Tutte insieme in coro a gridare Pace Pace Pace. Tutte insieme a cantare Bella ciao. Siamo in tanti, anzi tantissime. Ci sentiamo “sorelli” figli della stessa Madre Terra.la voce del popolo che invoca il cessate il fuoco immediato. La voce che chiede di non inviare più armi. La voce del popolo chiede Pace e Pane.

L’apertura del corteo

La sezione ANPI Giacomo Matteotti Flaminia Tiberina con Chiara Polcaro e Aldo Galli

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Migliaia di donne, migliaia di ragazze, migliaia di persone, di ogni età si sono radunate dalle prime ore dell’alba in questa piazza storica di Roma, che si è riempita piano piano.

Ognuno con le sue barbiere. Le belle bandiere arcobaleno. Le belle bandiere della Pace. La mia

sezione ANPI “Teresa Noce” di Fiano Romano, sotto il proprio striscione, con in prima fila la presidente Franca Giacomini, il segretario Maurizio, ma anche Simona, Ugo, Daniela, Paolo, Aldo, Linda, Roberto e tutti gli altri (scusatemi se non cito tutti). Un striscione di compagne e compagni, come quello della Rete NoBavaglio, guidato dall’instancabile Marino Bisso. Una mobilitazione straordinaria a cui hanno aderito centinaia di associazioni, laiche e cattoliche, sindacati, ong, gruppi di volontariato e studenti. Tanti studenti, anzi tantissimi studenti, bellissimi nel loro “look” post ’68 che ricorda il nostro “look” anni ’70, ma con le loro proposte di disarmo, di uscire dalla Nato, di riconvertire le bombe in pozzi di irrigazione e forni del pane.

Gridano, urlano, saltano, ballano e cantano, senza però smettere di chiedere la messa al bando di tutte le armi nucleari. Esprimono la solidarietà alle vittime di tutte le guerre, ricordando anche ciò che accade in terra di Palestina, aggredita è occupata da Israele.

Poi arrivano anche i politici, quelli che hanno votato l’invio di armi, come Letta segretario delPD, e che dicono che continueranno ad inviarle. Ma c’è anche Conte del M5Stelle che ha votato contro l’invio delle armi. Ci sono i leader sindacali, c’è Fratoianni e Fassina. C’è la sinistra quella vera, fatta di associazioni che lavorano nei territori, c’è anche qualcuno che non doveva esserci. Ma la manifestazione è meravigliosa, una umanità straordinaria che grida Pace. Una forza della natura che prende l’arcobaleno dal cielo e lo dipinge sull’asfalto della strada che porta alla piazza più grande, dove il cuore pulsante di centomila arcobaleni cantano Bella Ciao.

Poi di colpo, la vedo, lei, l’unica vera grande “pasionaria” della bella politica: Rosy Bindi. La ministra che aveva provato a togliere il potere ai baroni della sanità e alle aziende farmaceutiche. Non ci è riuscita. L’hanno cacciata dal governo. Ma erano altri tempi. Ora c’è, in piazza, con il popolo della Pace e dice con molta onestà “La Russia e l’Ucraina devono cessare il fuoco e sedersi al tavolo per trovare un punto di incontro e trattare. La comunità internazionale deve fare questo. Oggi stare dalla parte dell’Ucraina significa trattare, non continuare con la guerra”.

Siamo in tanti, anzi in tantissime a cantare Bella Ciao sventolando la bandiera della Pace.

La Rete per la Pce di Nettuno Anzio con Claudio Pelagallo

L’associazione Articolo 21 con Beppe Giulietti

L’associazione Rinnovamento della Sinistra con Vincenzo Vita

I giornalisti della Rete Nobavalgio Roberto Pagano e Giampaolo Cadalanu