Rogo a Centocelle e incendio a Bravetta: ancora attacchi e minacce a giornalisti e video e fotoreporter: “Ora basta: vengano identificati i responsabili”

Rogo a Centocelle e incendio a Bravetta: ancora attacchi e minacce a giornalisti e video e fotoreporter: “Ora basta: vengano identificati i responsabili”

Due gravi episodi avvenuti, nelle ultime 48 ore, nella capitale ripropongono il tema della tutela degi operatori dell’informazione. Sabato pomeriggio e lunedì mattina diversi reporter impegnati a documentare i danni causati dal grande incendio di Cetocelle sono stati aggrediti e minacciati di morte da alcune persone che lavorerebbero in vari autodemolitori andati a fuoco.

Il secondo episodio lunedì mattina è avvenuto a Bravetta dove invece è stata accerchiata e minacciata da alcune persone Romina Marceca, giornalista di Repubblica, mentre stava svolgendo il suo lavoro di cronista per raccontare l’incendio di una villetta dove sono morte madre e figlio.

La Rete Nobavaglio – Liberi di essere informati oltre esprimere solidarietà e vicinanza ai giornalisti vittime di intollerrabili attacchi, chiede alle autorità competenti che vegano individuati i responsabili delle violenze e intimidazioni.

RETE NOBAVAGLIO – LIBERI DI ESSERE INFORMATI / Diritti Ambiente Solidarietà

Il Cdr di Repubblica esprime vicinanza e solidarietà alla collega Romina Marceca, aggredita verbalmente e minacciata mentre era impegnata in un servizio per la cronaca di Roma. Bene ha fatto la collega Marceca, che è anche componente di questo Cdr, a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e a denunciare l’aggressione subita. Chiediamo che i responsabili vengano individuati e puniti e ribadiamo che nessuna intimidazione fermerà l’impegno dei giornalisti di Repubblica che ogni giorno lavorano con professionalità per documentare fatti e storie. Allo stesso tempo esprimiamo preoccupazione per il ripetersi di episodi che vedono i giornalisti vittime di aggressioni mentre sono impegnati nello svolgere il proprio lavoro.

Il Cdr di Repubblica, comunicato di solidarietà alla collega Romina Marceca

Il Cdr di Repubblica esprime vicinanza e solidarietà alla collega Romina Marceca, aggredita verbalmente e minacciata mentre era impegnata in un servizio per la cronaca di Roma. Bene ha fatto la collega Marceca, che è anche componente di questo Cdr, a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e a denunciare l’aggressione subita. Chiediamo che i responsabili vengano individuati e puniti e ribadiamo che nessuna intimidazione fermerà l’impegno dei giornalisti di Repubblica che ogni giorno lavorano con professionalità per documentare fatti e storie. Allo stesso tempo esprimiamo preoccupazione per il ripetersi di episodi che vedono i giornalisti vittime di aggressioni mentre sono impegnati nello svolgere il proprio lavoro.

Il Cdr

Giornalisti: cronista aggredita a Roma, “Mi hanno accerchiata” = (AGI) – Palermo, 11 lug. – Ancora un episodio di intolleranza verso il lavoro dei giornalisti, in particolare dei cronisti impegnati sulla strada a raccontare quello che accade e spesso si tratta di tragedie. A essere minacciata è stata Romina Marceca, palermitana, in servizio alla cronaca di Roma di Repubblica. La collega è stata inviata nel quartiere Bravetta, dove nell’incendio di una villa madre e figlio hanno perso la vita. Questo è il suo racconto: “Mi ero presentata alla famiglia come giornalista, come faccio sempre. Non ero sotto mentite spoglie. La sorella della vittima mi ha anche fornito tutte le informazioni, abbiamo parlato con calma e commozione di quanto è accaduto. Quando sono uscita dal residence, ho salutato un giovane, un amico di una delle due vittime. Questo signore mi ha chiamata ‘sciacalla’ e ‘merda’. Poi mi ha aggiunto frasi offensive davanti alle persone presenti”. (AGI)Mrg (Segue)
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Giornalisti: cronista aggredita a Roma, “Mi hanno accerchiata” (2)= (AGI) – Palermo, 11 lug. – Prosegue il suo racconto Romina: “Ho chiesto il perchè di tanta aggressività visto che non avevo fatto nulla di male e stavo parlando con la famiglia senza problemi e in assoluta serenità. Lui mi ha urlato contro per spaventarmi, devo dire riuscendoci. Ero molto scossa. A quel punto gli ho detto che mi stava aggredendo su una pubblica via e senza alcun motivo e che, sentendomi minacciata, stavo per chiamare la polizia. Lui ha risposto: ‘Siamo venti contro una’.
E un suo amico ha aggiunto: ‘Non ti do una pizza, perche’ non hai i baffì. Poi si sono aggiunte altre persone, accerchiandomi, per mandarmi via. A quel punto è arrivata la polizia e ho deciso di denunciare questo signore per rispetto della categoria e in difesa di tutti i colleghi che svolgono onestamente il loro lavoro”.
Nell’esprimere la solidarietà e la vicinanza a Romina Marceca Assostampa Sicilia e il Gruppo cronisti siciliani esprimono la loro preoccupazione “per il ripetersi di episodi che hanno i giornalisti come bersaglio di intimidazioni e violenze solo perchè sono impegnati nello svolgere il proprio lavoro. Stare sulla strada a contatto con quanto accade porta spesso a trovarsi in mezzo a un clima di comprensibile tensione. Ma questa non deve sfociare in comportamenti che mettono a rischio il diritto di cronaca o peggio ancora l’incolumità del giornalista. Per questo Assostampa e il Gruppo cronisti siciliani chiedono la massima collaborazione alle forze di polizia con le quali ci si ritrova a lavorare in contesti spesso difficili”. (AGI)Mrg

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GIORNALISTI: ODG, ‘ANCORA MINACCE E AGGRESSIONI, SERVONO LE AGGRAVANTI’ =

Roma, 11 lug. (Adnkronos) – “A Roma nel giro di due giorni vi sono stati diversi episodi di minacce gravi contro i giornalisti, prima i tentativi di aggressione ai colleghi intervenuti per riprendere il grande incendio di Centocelle, oggi l’incomprensibile aggressione verbale contro la collega Romina Marceca, rea di essere andata sul posto dove madre e figlio hanno perso la vita per l’incendio della casa. Sono solo gli ultimi di una catena crescente, in tutta Italia, di intimidazioni e violenze ingiustificate contro i giornalisti. Alle colleghe e ai colleghi tutta la solidarietà dell’Ordine. Alle istituzioni chiediamo che vengano varate le norme affinché minacce ed aggressioni ai cronisti siano considerate come aggravanti dei rispettivi reati”. Lo scrive in una nota Carlo Bartoli, presidente del Cnog, Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti.

(Spe-Ver/Adnkronos)

Cronista minacciata, solidarietà Assostampa Sicilia alla collega palermitana Romina Marceca della redazione di Roma de La Repubblica

Ancora un episodio di intolleranza verso il lavoro dei giornalisti, in particolare dei cronisti impegnati sulla strada a raccontare quello che accade e spesso si tratta di tragedie.A essere minacciata e intimidita è stata Romina Marceca, palermitana, in servizio alla cronaca di Roma di Repubblica. La collega è stata inviata nel quartiere Bravetta, dove nell’incendio di una villa purtroppo madre e figlio hanno perso la vita.
Questo è il suo racconto: “L’umiliazione che ho subito in modo ingiustificato. Mi ero presentata alla famiglia come giornalista, come faccio sempre. Non ero sotto mentite spoglie. La sorella della vittima mi ha anche fornito tutte le informazioni, abbiamo parlato con calma e commozione di quanto è accaduto. Quando sono uscita dal residence, ho salutato un giovane, un amico di una delle due vittime. Questo signore mi ha chiamata “sciacalla” e “merda”. Poi mi ha aggiunto frasi offensive davanti alle persone presenti. Ho chiesto il perché di tanta aggressività visto che non avevo fatto nulla di male e stavo parlando con la famiglia senza problemi e in assoluta serenità. Lui mi ha urlato contro per spaventarmi, devo dire riuscendoci. Ero molto scossa. A quel punto gli ho detto che mi stava aggredendo su una pubblica via e senza alcun motivo e che, sentendomi minacciata, stavo per chiamare la polizia. Lui ha risposto: “Siamo venti contro una”. E un suo amico ha aggiunto: “Non ti do una pizza, perché non hai i baffi”. Poi si sono aggiunte altre persone, accerchiandomi, per mandarmi via. A quel punto è arrivata la polizia e ho deciso di denunciare questo signore per rispetto della categoria e in difesa di tutti i colleghi che svolgono onestamente il loro lavoro”. Nell’esprimere la solidarietà e la vicinanza a Romina Marceca Assostampa Sicilia e il Gruppo cronisti siciliani esprimono la loro preoccupazione per il ripetersi di episodi che hanno i giornalisti come bersaglio di intimidazioni e violenze solo perché sono impegnati nello svolgere il proprio lavoro. Stare sulla strada a contatto con quanto accade porta spesso a trovarsi in mezzo a un clima di comprensibile tensione. Ma questa non deve sfociare in comportamenti che mettono a rischio il diritto di cronaca o peggio ancora l’incolumità del giornalista. Per questo Assostampa e il Gruppo cronisti siciliani chiedono la massima collaborazione alle forze di polizia con le quali ci si ritrova a lavorare in contesti spesso difficili.

GIORNALISTI: CRONISTA MINACCIATA A ROMA,’IO INSULTATA E ACCERCHIATA DURANTE UN SERVIZIO’ =

Roma, 11 lug. (Adnkronos) – Ancora un episodio di intolleranza verso il lavoro dei giornalisti, in particolare dei cronisti impegnati sulla strada a raccontare quello che accade. A essere minacciata e intimidita è stata Romina Marceca, palermitana, in servizio alla cronaca di Roma di Repubblica. La collega è stata inviata nel quartiere Bravetta, dove nell’incendio di una villa purtroppo madre e figlio hanno perso la vita. “L’umiliazione che ho subito – racconta la giornalista – in modo ingiustificato. Mi ero presentata alla famiglia come giornalista, come faccio sempre. Non ero sotto mentite spoglie.
La sorella della vittima mi ha anche fornito tutte le informazioni, abbiamo parlato con calma e commozione di quanto è accaduto”.

“Quando sono uscita dal residence – continua Romina Marceca – ho salutato un giovane, un amico di una delle due vittime. Questo signore mi ha chiamata ‘sciacalla’ e ‘merda’. Poi mi ha aggiunto frasi offensive davanti alle persone presenti. Ho chiesto il perché di tanta aggressività visto che non avevo fatto nulla di male e stavo parlando con la famiglia senza problemi e in assoluta serenità. Lui mi ha urlato contro per spaventarmi, devo dire riuscendoci. Ero molto scossa. A quel punto gli ho detto che mi stava aggredendo su una pubblica via e senza alcun motivo e che, sentendomi minacciata, stavo per chiamare la polizia. Lui ha risposto: ‘Siamo venti contro una’. E un suo amico ha aggiunto: ‘Non ti do una pizza, perché non hai i baffi’. Poi si sono aggiunte altre persone, accerchiandomi, per mandarmi via. A quel punto è arrivata la polizia e ho deciso di denunciare questo signore per rispetto della categoria e in difesa di tutti i colleghi che svolgono onestamente il loro lavoro”.

Solidarietà e vicinanza a Romina Marceca sono state manifestate da Assostampa Sicilia e dal Gruppo cronisti siciliani che hanno espresso la loro preoccupazione per il ripetersi di episodi che hanno i giornalisti come bersaglio di intimidazioni e violenze. “Stare sulla strada – scrivono in una nota – a contatto con quanto accade porta spesso a trovarsi in mezzo a un clima di comprensibile tensione. Ma questa non deve sfociare in comportamenti che mettono a rischio il diritto di cronaca o peggio ancora l’incolumità del giornalista. Per questo Assostampa e il Gruppo cronisti siciliani chiedono la massima collaborazione alle forze di polizia con le quali ci si ritrova a lavorare in contesti spesso difficili”.

(Mam/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222
11-LUG-22 19:45

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