RETE NOBAVAGLIO: UNA MOBILITAZIONE GENERALE PER CHIEDERE AL GOVERNO UN PIANO DI RILANCIO DEL SETTORE INFORMAZIONE

RETE NOBAVAGLIO: UNA MOBILITAZIONE GENERALE PER CHIEDERE AL GOVERNO UN PIANO DI RILANCIO DEL SETTORE INFORMAZIONE

#NonPerNoiMaPerTutti

Rete Nobavaglio, la nostra lotta per l’informazione libera
“MA ORA SI CREI UNA VERA MOBILITAZIONE NEL PAESE
PER OTTENERE DAL GOVERNO UN PIANO DI RILANCIO DEL SETTORE DELL’INFORMAZIONE FONDAMENTALE PER LA DEMOCRAZIA
DOPO ANNI DI TAGLI SERVONO FINANZIAMENTI CONSISTENTI PER CREARE POSTI DI LAVORO VERI E NON NUOVI RIDER DEL GIORNALISMO”


Il 20 maggio abbiamo partecipato convintamente al presidio della Fnsi a Montecitorio,dietro lo striscione della Rete Nobavaglio ci siamo ritrovati con tanti amici e compagni di strada per chiedere un piano vero di sostegno al settore dell’editoria per fermare l’emorragia dei posti di lavoro, per liberare tanti colleghi dalla gabbia del precariato per difendere le pensioni e chi si è ritrovato esodato e fuori dal mercato del lavoro. L’informazione non è una merce comune ma un bene comune come l’istruzione, la cultura, la sanità. E va difesa non in base a una logica corporativa ma perché è fondamentale per garantire il livello di civiltà e democrazia nel nostro Paese.
In tutti questi anni abbiamo lanciato l’allarme denunciando i bavagli dovuti alle minacce, alle querele temerarie, alla crisi occupazionale ai contratti capestro, alle condizioni dei nostri rider dell’informazione, alle aggressioni neosquadriste e al concorso morale di una certa politica sempre più arrogante e impegnata a delegittimare la funzione pubblica dei giornalisti. Quella stessa politica che non è stata in grado durante i vari governi, di vario colore, neppure di varare delle norme per contrastate quelere pretestuose contro i giornalisti finalizzate solo a intimorirli e a zittirli. Processi inutili che rappresentano un costo per la collettività. Ma un presidio purtroppo non basta per ribaltare questa situazione.

 


C’è bisogno di continuare questa battaglia a difesa dell’informazione con forza e determinazione. Alcuni anni fa i giornali uscirono con una prima pagina bianca per denunciare i bavagli che volevano essere imposti con i decreti legge sulle intercettazioni più volte si è ipotizzato uno sciopero generale. Forse è arrivato il momento di farci sentire ma davvero!
Difendere la libera informazione vuol dire difendere un bene comune. È un dovere che abbiamo nei confronti soprattutto dei cittadini.
#NonPerNoiMaPerTutti