Centomila famiglie vivono in uno stato di profonda indigenza e senza un’occupazione nella Capitale. Le persone in povertà assoluta nel Paese, in base all’ultimo dossier della Caritas, sono passate da 4 milioni a oltre 5 milioni. La necessità di azioni di contrasto alla povertà e alle disuguaglianze resta prioritaria anche dopo l’introduzione del reddito di cittadinanza in versione grillina. Da qui l’appello “Cinque passi per sconfiggere le disuguaglianze” per una grande alleanza per la giustizia sociale e ambientale che sarà lanciato dall’Ambra Jovinelli.  Un piano di azione che riparte da cinque proposte: reddito di dignità e diritto all’abitare; cancellazione del decreto Salvini; maggiori investimenti e riforma del welfare, stop all’autonomia differenziata; servizi sociali fuori dal patto di stabilità. Queste le linee guida degli interventi studiati dalla Rete dei Numeri Pari ( che raggruppa centinaia di sigle e realtà sociali, laiche e cattoliche, del paese e soprattutto della Capitale). L’appuntamento è per giovedì 17 ottobre, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della povertà, nel teatro dell’Esquilino di via Guglielmo Pepe dalle 17 alle 20. Qui si ritroveranno rappresentanti di comitati, associazioni, cooperative sociali, presidi antimafia, docenti, parrocchie, case delle donne, giuristi, progetti di mutualismo solidale, reti di autoaiuto, giornalisti, studenti: “Si incontreranno per denunciare la drammatica situazione sociale del nostro paese, dove disuguaglianze e povertà colpiscono un terzo della popolazione, costringendo più di un milione di minori nella povertà assoluta”.

“L’obiettivo è quello di ridare voce, dignità, speranza e prospettive future a milioni di cittadini che pagano il prezzo della crisi provocata da un modello economico ormai insostenibile in termini sociali e ambientali – spiega Giuseppe De Marzo coordinatore dei Numeri Pari e responsabile delle politiche sociali di Libera – In questi 11 anni di crisi tutti i governi che si sono succeduti non hanno avuto come priorità la lotta all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. Questo denuncia la fotografia dei dati e delle statistiche di questi anni. Nonostante slogan e promesse nella realtà il nostro paese continua a impoverirsi, mentre in pochi si arricchiscono ancora di più. Manca completamente una visione in grado di uscire dalla crisi di sistema che le stesse forze politiche che hanno governato in questi anni hanno determinato attraverso politiche economiche, sociali, industriali, energetiche, ambientali e migratorie sbagliate”.

Roma, cinque passi per sconfiggere le disuguaglianze

E ancora la Rete dei Numeri Pari: “L’unico cambiamento desiderato da chi in questi anni, spesso solo, ha contrastato ingiustizie sociali e ambientali è quello che archivia la stagione dell’austerità, dei tagli al sociale, delle privatizzazione dei beni comuni, della precarietà e dello sfruttamento a detrimento del diritto al lavoro, del predominio di finanza e banche a discapito dei diritti universali, della solidarietà sociale e dei diritti della natura”.

Al teatro Jovinelli ci saranno tra gli altri: don Luigi Ciotti, Fabrizio Barca, Marco Damilano, Gaetano Azzariti, Giueppe De Rita, Tommaso Montanari, Alessandra Sciurba, Anna Vettigli oltre a rappresentanti di molte associazioni: dalla Casa internazionale delle Donne al Comitato per il diritto all’abitare.

“Solo un’alleanza che parta dal basso, su obiettivi e impegni concreti, capace di promuovere giustizia sociale e ambientale d allo stesso tempo ricostruire nuove modalità di relazione e partecipazione, è in grado di sconfiggere la crisi di sistema e di visione che ci ha portato a essere uno dei paesi più diseguali, impoveriti e fragili del nostro continente – spiegano ancora dalla Rete dei Numeri Pari – C’è bisogno di tutti e tutte per costruire il cambiamento necessario. Per questo la rete dei Numeri Pari, consapevole della difficoltà e della complessità della nuova fase storica, invita tutte e tutti all’assemblea e alla costruzione di una agenda di proposte comuni.

E c’è chi propone un patto tra enti locali e la Rete Numeri Pari contro le povertà e per difendere i diritti.
“Nel nostro Paese parlare di diritti, uguaglianza e pari opportunità è divenuto un lusso che la politica pare non possa più permettersi, costretta ormai a rincorrersi con selfie e tweet che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni delle persone. Una politica che ha perso il contatto con i bisogni reali del Paese e che finge di non sapere che in Italia, dati Istat, nel 2018 si stimano oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta, per un totale di 5 milioni di individui”. sostiene Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore nazionale di Italia in Comune.

“Quello dei diritti e delle disuguaglianze è divenuto ormai un tema marginale”, spiega Pascucci, che in occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della povertà parteciperà all’iniziativa della Rete dei Numeri Pari all’Ambra Jovinelli di Roma. “Una ricerca recente condotta da Oxfam ci dice che i figli delle persone collocate nel 10% più povero della popolazione italiana, sotto il profilo retributivo, ad oggi avrebbero bisogno di 5 generazioni per arrivare a percepire il reddito medio nazionale. Si tratta di dati sconfortanti, ai quali possiamo anche aggiungere gli oltre 20 miliardi di euro tagliati agli enti di prossimità negli ultimi anni da tutti i governi nazionali”. E ancora: “Per questi motivi – conclude Pascucci – insieme a tanti amministratori locali e aderenti a Italia in Comune abbiamo aderito all’appello lanciato dalla Rete dei Numeri Pari per ridare voce, dignità, speranza e prospettive future a milioni di cittadini che pagano il prezzo della crisi, provocata da un modello economico ormai insostenibile in termini sociali e ambientali. Le istituzioni, a partire dagli enti locali, possono fare molto in sinergia con le tante realtà di questa rete sociale che agisce per il bene comune e noi siamo pronti a fare la nostra parte”.