Il coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari, Giuseppe De Marzo, esprime la sua solidarietà e il suo sostegno ai lavoratori, alle lavoratrici e al Presidente della Cooperativa Ri-maflow, Massimo Lettieri, per quanto accaduto oggi.

“È gravissimo e paradossale – afferma De Marzo – che sia stata colpita una cooperativa e il suo presidente, che da anni si impegnano nella difesa dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente in un territorio in cui per anni hanno rappresentato l’unico presidio di legalità e contrasto alla criminalità organizzata”.  Continua affermando che “tutte le attività portate avanti dalla cooperativa, hanno come unica colpa quella di aver dimostrato che è possibile coniugare la riconversione ecologica  delle attività produttive con la creazione di posti di lavoro e la difesa del territorio”.

Infine “chiediamo quindi che Massimo Lettieri venga rimesso in libertà e che gli venga restituita la dignità che merita per l’impegno che ha da sempre dimostrato accanto ai lavoratori e alle lavoratrici della cooperativa Ri-maflow”.

 

Comunicato stampa:

TRAFFICO RIFIUTI IN LOMBARDIA. RIMAFLOW È NATA PROPRIO PER IL ‘RICICLO PULITO’ CONTRO LE BANDE CRIMINALI!

Tra gli arrestati e i siti sequestrati stamattina dai carabinieri ci sono anche il presidente della cooperativa RiMaflow e il capannone dove si è sperimentato per un periodo il recupero di materia prima da carta da parati.

Con le ditte che ci hanno conferito macchinari e materiali con regolari documenti di trasporto – alcune delle quali figurano tra quelle indagate –  non abbiamo nulla a che fare per qualsiasi altra loro attività.

La nostra unica ‘illegalità’ è quella di essere ancora in attesa di un titolo di utilizzo del sito da quando quasi sei anni fa la Maflow ha chiuso licenziando 330 persone e abbandonando la fabbrica. Gli operai si sono ricostruiti un lavoro con una regolare Cooperativa, sono nate molte botteghe artigiane che – insieme – hanno dato vita a un centinaio di posti di lavoro, mentre un business plan è stato preparato con il concorso di varie Università.

La sperimentazione sul riciclo è stata condotta acquisendo materiali (scarti di produzione di carta da parati) da ditte a cui lo restituivamo lavorato (con fatture di lavoro conto terzi) o vendute a ditte con regolari fatture. Non sappiamo l’iter successivo di questi materiali.

La sperimentazione, peraltro onerosa e quindi una perdita per noi, è terminata mesi fa, in attesa di una regolarizzazione del sito ormai in dirittura d’arrivo. Quindi nessuna attività lucrativa da parte della Cooperativa!!!

Nel capannone posto sotto sequestro abbiamo invitato a più riprese molti enti, tra cui Città Metropolitana, AMSA e A2A, con la massima trasparenza rispetto ai nostri progetti.

I lavoratori di RiMaflow non c’entrano con lo smaltimento illecito di rifiuti per cui sono implicati altri soggetti. Massimo Lettieri deve essere rimesso in libertà e deve essergli restituita tutta la dignità per il lavoro che ha sempre fatto per tutti i lavoratori e le lavoratrici e anche per la città di Trezzano sul Naviglio.

Solidarietà  è stata espressa stamattina da don Massimo Mapelli di Caritas Milano, da don Franco Colombini parroco di Trezzano, da Marco Cabassi, don Gino Rigoldi e Giuseppe De Marzo, che da anni seguono e sostengono attivamente il progetto RiMaflow.

Cooperativa RiMaflow

Associazione O. Maflow

 

Trezzano, 26 luglio 2018