#NOBAVAGLIO / Iran: difese donne anti-velo, attivista Sotoudeh resta in carcere

#NOBAVAGLIO / Iran: difese donne anti-velo, attivista Sotoudeh resta in carcere

Teheran, 23 giu. – L’avvocata iraniana per i diritti civili, Nasrin Sotoudeh, accusata di cospirazione, assemblea e propaganda contro il regime, e in carcere dal 13 giugno scorso, non ha potuto lasciare il carcere perchè è stata chiesta una cauzione di oltre 80 mila euro. “Assolutamente non proporzionata rispetto alle accuse”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Isna il marito dell’attivista 55enne, Reza Khandan. “Mia moglie ritiene che le accuse contro di lei siano infondate”, ha aggiunto. L’arresto di Sotoudeh è stato condannato dal Dipartimento di Stato americano e da Amnesty International, che entrambi hanno chiesto la sua liberazione immediata. All’inizio di quest’anno, Sotoudeh aveva rappresentato diverse donne arrestate per aver protestato contro l’obbligo di indossare il velo in Iran.
Sotoudeh è vincitrice del prestigioso premio per i diritti Sakharov del Parlamento europeo nel 2012, per il suo lavoro su casi umani di alto profilo e casi politici, compresi quelli nel braccio della morte per reati commessi da minori. Ha trascorso tre anni in prigione tra il 2010 e il 2013 per “azioni contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il sistema” ed è interdetta dal rappresentare casi politici o lasciare l’Iran fino al 2022.
Sotoudeh ha difeso giornalisti e attivisti tra cui il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e diversi dissidenti arrestati durante le proteste di massa nel 2009 contro la contestata rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Di recente aveva parlato contro un nuovo codice penale che consentiva solo a un piccolo numero di avvocati – solo 20 a Teheran – di rappresentare le persone accusate di reati di sicurezza dello Stato