#NOBAVAGLIO/Gruppo Espresso tra fusioni e cessioni: incontro in Fnsi tra tutti i Cdr (Finegil, Agl , Repubblica) e Associazioni regionali di stampa

#NOBAVAGLIO/Gruppo Espresso tra fusioni e cessioni: incontro in Fnsi tra tutti i Cdr (Finegil, Agl , Repubblica) e Associazioni regionali di stampa

Gruppo Espresso tra fusioni e cessioni: incontro in Fnsi tra tutti i Cdr (Finegil, Agl , Repubblica) e Associazioni regionali di stampa

 

fnsi-600x340 E’ previsto per domani l’ incontro in Fnsi tra tutti i Cdr (Finegil, Agl , Repubblica) e Associazioni regionali di stampa. L’appuntamento arriva dopo lo sciopero, proclamato la scorsa settimana, dei giornalisti dei 18 quotidiani locali di Finegil e Agl a seguito della vendita dei quotidiani il Centro e la Città. “La Fnsi è al fianco dei colleghi, di cui condividiamo la preoccupazione. Serve chiarezza sul piano industriale» ha commentato il segretario della Fnsi, Lorusso che domnani incotrerà le rappresentanze sindacali dei quotidiani del Gruppo Espresso.

GRUPPO ESPRESSO TRA FUSIONI E CESSIONI, IN BALLO OCCUPAZIONE E LIBERTA INFORMAZIONE. UNA QUESTIONE CHE RIGUARDA TUTTI: GIORNALISTI, POLIGRAFICI, LETTORI  E CITTADINI. TENIAMO ALTA LA GUARDIA!
Le modalità con cui è avvenuta la cessione del Gruppo Espresso dei due quotidiano Il Centro e la Città suscitano grande preoccupazione per il futuro delle due testate e per la tenuta complessiva dell’autonomia dell’informazione in Italia così come è spiegato nei comunicati dei Cdr dei giornali Finegil e di Repubblica. Esprimiamo solidaretà e vicinanza ai colleghi della Finegil che hanno scioperato per due giorni. Al tempo stesso condividiamo e sosteniamo la richiesta della Fnsi ( martedì 13 settembre è stata organizzata una riunione in Fnsi con i Cdr e le Assostampa interessate) di chiedere, con urgenza, al Gruppo Espresso di  fare chiarezza e  garanzie sul piano industriale per cercare di comprendere le trasformazioni che riguardano le 18 testate della Finegil, La Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX dopo la fusione. Una operazione molto delicata e importante che se da una parte può creare maggiore stabilità societaria dall’altra potrebbe provocare l’inizio di una nuova stagione di tagli. In gioco non solo c’è l’occupazione di centinaia di giornalisti e poligrafici ma il pluralismo e la libertà dell’informazione nel nostro paese. Una questione che riguarda tutti: giornalisti, poligrafici ma anche  lettori e cittadini (#NB)