#NOBAVAGLIO/GRUPPO ESPRESSO TRA FUSIONI E CESSIONI, in ballo occupazione e libertà informazione. UNA QUESTIONE CHE RIGUARDA TUTTI: GIORNALISTI, POLIGRAFICI, LETTORI E CITTADINI

#NOBAVAGLIO/GRUPPO ESPRESSO TRA FUSIONI E CESSIONI, in ballo occupazione e libertà informazione. UNA QUESTIONE CHE RIGUARDA TUTTI: GIORNALISTI, POLIGRAFICI, LETTORI E CITTADINI

GRUPPO ESPRESSO TRA FUSIONI E CESSIONI, IN BALLO OCCUPAZIONE E LIBERTA INFORMAZIONE. UNA QUESTIONE CHE RIGUARDA TUTTI: GIORNALISTI, POLIGRAFICI, LETTORI  E CITTADINI. TENIAMO ALTA LA GUARDIA!
Le modalità con cui è avvenuta la cessione del Gruppo Espresso dei due quotidiano Il Centro e la Città è la possibilità  delle vendite di altri giornali storici in Sardegna e in Trentino suscitano grande preoccupazione per il futuro delle due testate e per la tenuta complessiva dell’autonomia dell’informazione in Italia così come è spiegato nei comunicati dei Cdr dei giornali Finegil e di Repubblica. Esprimiamo solidaretà e vicinanza ai colleghi della Finegil che hanno scioperato per due giorni. Al tempo stesso condividiamo e sosteniamo la richiesta della Fnsi ( martedì 13 settembre è stata organizzata una riunione in Fnsi con i Cdr e le Assostampa interessate) di chiedere, con urgenza, al Gruppo Espresso di  fare chiarezza e  garanzie sul piano industriale per cercare di comprendere le trasformazioni che riguardano le 18 testate della Finegil, La Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX dopo la fusione. Una operazione molto delicata e importante che se da una parte può creare maggiore stabilità societaria dall’altra potrebbe provocare l’inizio di una nuova stagione di tagli. In gioco non solo c’è l’occupazione di centinaia di giornalisti e poligrafici ma il pluralismo e la libertà dell’informazione nel nostro paese. Una questione che riguarda tutti: giornalisti, poligrafici ma anche  lettori e cittadini (#NoBavaglio)

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EDITORIA | 14 Set 2016

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Quotidiani Finegil, l’ad Monica Mondardini a Fnsi e Cdr: «Possibili altre cessioni in Sardegna e Trentino»

 

Le operazioni societarie in corso nel Gruppo Espresso nell’ambito della fusione con la società Itedi, editrice della Stampa e del Secolo XIX, sono state al centro di un incontro tra il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, i vertici del gruppo editoriale e i Cdr dei giornali locali Finegil. I giornalisti hanno chiesto «la massima chiarezza sulle strategie e le decisioni future». Intanto scioperano i colleghi della Nuova Sardegna.

 

Monica Mondardini (foto: commons.wikimedia.org)

Le operazioni societarie in corso nel Gruppo Espresso nell’ambito della fusione con la società Itedi, proprietaria della Stampa e del Secolo XIX, sono state al centro di un incontro tra il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, i vertici del gruppo editoriale e i Cdr dei giornali locali della Finegil. L’incontro si è svolto dopo l’annuncio da parte del gruppo dell’accordo con due cordate di imprenditori locali per la cessione del Centro di Pescara e della Città di Salerno, in seguito al quale i giornali locali hanno fatto due giorni di sciopero.

E un altro giorno di sciopero è stato proclamato oggi dall’assemblea dei redattori della Nuova Sardegna in seguito alla comunicazione, da parte dell’ad Monica Mondardini, che sono in corso “ragionamenti” che riguardano la vendita o l’affitto della Nuova Sardegna e dei due giornali del Trentino Alto Adige.

«La cessione – ha dichiarato Mondardini, riferendosi all’annunciata vendita del Centro e della Città – non è una nostra scelta ma un sacrificio richiesto dalla legge 416/81 per effetto della norma sul tetto del 20 per cento delle tirature. In questa cornice normativa sta avvenendo la incorporazione di Itedi che è un sostanziale rafforzamento del gruppo».

Il numero delle copie sarà calcolato sulle tirature del 2016, ma nel frattempo il gruppo sta procedendo con operazioni di deconsolidamento che stanno portando fuori dal gruppo testate storiche della Finegil in un contesto di grande incertezza e di preoccupazione per il futuro dei giornali coinvolti.

Queste ragioni sono state ribadite dal segretario Lorusso e dai Cdr, che hanno chiesto ai vertici del gruppo la massima chiarezza sulle strategie e le decisioni del gruppo editoriale, il rispetto dei diritti dei colleghi e della occupazione, l’autonomia delle testate. Per questa ragione, la FNSI ha chiesto che venga avviato da subito il confronto sulle operazioni in corso, a partire dalle due testate di cui è stata annunciata la cessione.

L’ad Mondardini si è dichiarata disponibile a incontrare già dalle prossime settimane i Cdr della Città e del Centro, i Cdr dei giornali su cui sono state registrate manifestazioni di interesse all’acquisto e a proseguire il confronto con i Cdr dei giornali locali e con la FNSI.

«La FNSI – dichiara il segretario generale Raffaele Lorusso – si schiera al fianco dei giornalisti della Nuova Sardegna e assicurerà tutta l’assistenza necessaria ai colleghi dei giornali interessati dal cambio di proprietà affinché siano tutelati diritti e prerogative di tutti. Nel frattempo, continuerà a confrontarsi con l’azienda affinché nel processo di fusione vengano salvaguardati l’autonomia delle testate e i livelli occupazionali».

Il comunicato dei giornalisti della Nuova Sardegna
L’assemblea della Nuova Sardegna ha proclamato per oggi, mercoledì 14 settembre, una giornata di sciopero legata  alle trattative sulla cessione o l’affitto che i vertici del gruppo Espresso hanno confermato di avere intavolato in forma preliminare su La Nuova Sardegna, che potrebbe dunque uscire dal perimetro del gruppo dopo “il Centro” e “La Città di Salerno”. Domani mattina i redattori della Nuova Sardegna si riuniranno in assemblea plenaria per analizzare la situazione e decidere eventuali altre forme di protesta. Il giornale non sarà dunque in edicola nella giornata di giovedì 15.

 

 

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Il Centrò; Cdr-Rsu, sciopero ridotto di un giorno Incontro con proprietà e acquirenti, ritorno in edicola il 13/9

Il Cdr e la Rsu del quotidiano ‘Il Centro’ di Pescara hanno deciso all’unanimità di sospendere lo sciopero con un giorno di anticipo “in virtù della manifestata volontà di rispondere a una serie di richieste dei giornalisti e dei poligrafici” dopo un incontro con i vertici del Gruppo Espresso e gli acquirenti del quotidiano, la cordata abruzzese composta da Luigi Pierangeli, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini (era assente per motivi di lavoro Cristiano Artoni).
Pertanto ‘Il Centro’ tornerà regolarmente in edicola martedì 13 settembre. Restano confermati lo stato di agitazione del personale e il pacchetto di scioperi (7+1) da attuare nei tempi e nelle modalità da concordare. L’assemblea dei redattori de ‘Il Centro’ e la Rsu, inoltre, resta convocata in maniera permanente.
Nel corso dell’incontro il direttore generale della divisione quotidiani locali del Gruppo Espresso, Marco Moroni, “ha sottolineato – riferiscono Cdr e Rsu in una nota – che sul preliminare di accordo di cessione non si torna indietro. Ha aggiunto che tutte le rivendicazioni dei giornalisti e dei poligrafici del Centro saranno esaminate nel corso degli incontri previsti per legge dal passaggio di proprietà”.
Il Cdr ha ringraziato gli acquirenti che vogliono investire sulle professionalità de ‘Il Centro’, ma ha ribadito la necessità, da parte del Gruppo Espresso, di avviare un serio confronto per la salvaguardia dei posti di lavoro e del futuro del giornale leader in Abruzzo. Il Cdr è tornato a stigmatizzare il comportamento dell’azienda per quanto riguarda le modalità che hanno accompagnato la cessione e che non hanno tenuto conto dei 30 anni di sacrifici del corpo redazionale, che si è sobbarcato carichi di lavoro ben al di sopra di quelli previsti dal contratto.
Alla luce della risultanza dell’incontro, l’assemblea dei redattori de ‘Il Centro’, che si è riunita nel pomeriggio, all’unanimità è tornata a chiedere garanzie per il futuro. fonte Ansa

Il comunicato del Coordinamento dei Comitati di redazione Finegil e Agl

I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo “il Centro” di Pescara e “la Città” di Salerno. I colleghi di Pescara e di Salerno sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi.

La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editorale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate.

I Cdr del Coordinamento Finegil nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video
conferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali.

I Cdr del Coordinamento Finegil

 

Comunicato del Cdr di Repubblica

Il cdr di Repubblica a nome dell’intera redazione esprime tutta la sua solidarietà e sostegno ai colleghi dei giornali locali del gruppo in sciopero ieri e oggi per protestare contro la scelta di cedere due quotidiani importanti come  Il Centro di Pescara e La Città di Salerno. Riteniamo che sia mancato il livello minimo di coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori in ogni fase della trattativa, soprattutto nell’esplorare soluzioni alternative alla cessione completa delle due testate, o chiedendo opportune garanzie sul futuro occupazionale ed editoriale dei giornalisti coinvolti. Inoltre le modalità di comunicazione di certo non rispecchiano il livello di rispetto e riconoscimento dovuto ai colleghi che hanno contribuito a rendere il gruppo tanto solido da diventare il primo editore di quotidiani in Italia. Se, come dichiarato dall’Editore, la scelta è stata obbligata non da necessità editoriali, ma dalla normativa in vista del completamento della fusione con Itedi, ci uniamo al Coordinamento dei Cdr per chiedere al più presto una convocazione da parte dei vertici perché venga chiarito il progetto industriale e le prospettive strategiche del gruppo.

08 settembre 2016

LEGGI ANCHE SUL SITO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA

Editoria, la vicenda dei quotidiani Il Centro e La Città arriva in Parlamento Giornalisti ancora in sciopero a Pescara

Dopo lo sciopero dei giornalisti dei 18 quotidiani locali di Finegil e Agl, la vicenda della vendita dei quotidiani il Centro e la Città arriva in Parlamento con un’interrogazione del deputato Gianni Melilla al premier Matteo Renzi. Martedì 13 settembre riunione in Fnsi con i Cdr e le Assostampa interessate. Intanto la mobilitazione prosegue con nuove astensioni dal lavoro.
Palazzo Montecitorio (Foto: Manfred Heyde via commons.wikimedia.org)

Due giorni di sciopero con una mobilitazione che ha coinvolto i giornalisti di tutti i quotidiani locali del gruppo. Le attestazioni di solidarietà di Ordini e Associazioni regionali di stampa, di politici e amministratori locali. E ora una interrogazione del deputato Gianni Melilla (SI) al premier Matteo Renzi che porta la vicenda fino in Parlamento.

Tre giorni dopo l’annuncio della cessione dei due quotidiani locali da parte del gruppo l’Espresso, continua a tenere banco la vicenda de il Centro di Pescara e de la Città di Salerno. Con i giornalisti che, in attesa dell’incontro convocato per martedì 13 settembre nella sede della Fnsi con i Cdr e le Associazioni di stampa interessate, hanno intanto deciso di restare sulle barricate.

«Contro le modalità di cessione della testata da parte del gruppo Espresso – si legge sul sito internet del Centro – l’assemblea ha votato all’unanimità altri quattro giorni di protesta da parte dei giornalisti (due da parte dei poligrafici) dopo lo sciopero di due giorni indetto mercoledì scorso, 7 settembre». (Qui il comunicato dei redattori del Centro).

«La Fnsi – era stato il commento a caldo del segretario generale Raffaele Lorusso – ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione. Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate».

Che è poi quanto chiede nell’interrogazione parlamentare anche l’onorevole Gianni Melilla: «Il governo Renzi quali iniziative urgenti intende promuovere per salvaguardare la presenza dei due quotidiani Il Centro e La Città, in Abruzzo e a Salerno, e garantire cosi l’occupazione e la professionalità dei suoi lavoratori?», scrive il deputato di Sinistra Italiana.

«È necessario – conclude Melilla – che si sviluppi subito un confronto tra il gruppo Espresso Repubblica e le organizzazioni sindacali e condividere il progetto industriale, le garanzie professionali ed occupazionali e la salvaguardia del presidio informativo rappresentato da questi due quotidiani in Abruzzo e a Salerno. Le Istituzioni nazionali e locali devono garantire che un patrimonio prezioso di professionalità, cultura e libertà non venga distrutto per scelte economico-aziendali».

 

 

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ALTRO ARTICOLO:

http://www.fnsi.it/il-gruppo-espresso-cede-il-centro-e-la-citta-di-salerno-giornalisti-finegil-in-sciopero-fnsi-si-faccia-chiarezza-sul-piano-industriale

 

Il Gruppo Espresso cede Il Centro e la Città di Salerno, giornalisti Finegil in sciopero. Fnsi: «Si faccia chiarezza sul piano industriale»

Il Gruppo Espresso ha definito gli accordi per le cessioni dei quotidiani il Centro e la Città di Salerno, che passano a società di imprenditori locali. Notizia a cui i giornalisti del gruppo Finegil hanno risposto proclamando due giorni di sciopero: il 7 e 8 settembre. «Siamo al fianco dei colleghi, di cui condividiamo la preoccupazione. Serve chiarezza sul piano industriale», commenta il segretario della Fnsi, Lorusso. Il 13 settembre incontro con Cdr e Associazioni regionali di stampa a Roma.
Giornalisti del gruppo Finegil in sciopero

I quotidiani il Centro e la Città di Salerno non fanno più parte del Gruppo Espresso. Lo ha reso noto lo stesso gruppo editoriale con un comunicato nel quale precisa che «sono stati definiti gli accordi per le cessioni dei quotidiani». La nuova editrice de il Centro farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini; la nuova editrice de la Città di Salerno farà invece capo alla società So.Ge.P.Im Srl, holding della famiglia Lombardi-Scarlato.

«Le operazioni – spiega il Gruppo Espresso – si inseriscono nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016».

Una notizia che «conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati», commenta il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo.

«La Fnsi – prosegue Lorusso – ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione. Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate».

La Fnsi incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate, nella giornata di martedì 13 settembre. E nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso, ribadendo il proprio impegno «ad assistere i colleghi del Centro e della Città – conclude il segretario Lorusso – affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico».

Intanto i giornalisti del gruppo Finegil, la società dei quotidiani locali dell’ingegner De Benedetti, hanno risposto all’annuncio dell’azienda mobilitandosi e proclamando immediatamente due giorni di sciopero: mercoledì 7 e giovedì 8 settembre.

«I colleghi di Pescara e di Salerno – scrivono i giornalisti Finegil in una nota – sono stati informati, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. Di fatto il gruppo ha scelto di abbandonare il centro-sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche dei colossi come Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del Paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate e che questo processo proseguirà nei prossimi mesi».

I Cdr del Coordinamento Finegil, nell’esprimere solidarietà ai giornalisti interessati, manifestano poi grandissima preoccupazione per il futuro dei colleghi che lavorano nelle due testate di Pescara e Salerno e di tutto il gruppo editoriale. «Chiediamo – conclude la nota – che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video conferenza ma con una convocazione urgente del coordinamento dei Cdr».

Immediata anche la reazione dei colleghi dei due quotidiani coinvolti, che – sostenuti da Ordine e sindacato regionali – hanno subito proclamato lo stato di agitazione.

Qui il link al comunicato del Coordinamento dei Cdr del gruppo Finegil.
Qui il link al comunicato dei giornalisti de “la Città” di Salerno.
Qui il link al comunicato del Cdr e della Rsu del quotidiano “Il Centro”.

Gazzetta di Mantova e Provincia Pavese: la solidarietà della Alg
L’Associazione lombarda dei giornalisti è al fianco dei giornalisti delle redazioni della Gazzetta di Mantova, della Provincia Pavese e degli altri quotidiani locali del gruppo Finegil-Espresso che oggi e domani sono in sciopero dopo la comunicazione, da parte del gruppo, della cessione dei quotidiani “il Centro” e “la Città di Salerno” a due nuove case editrici. Il giornale abruzzese farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini, mentre il quotidiano salernitano farà capo alla So.Ge.P.Im S.r.l., holding della famiglia Lombardi-Scarlato. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre prossimo.
I giornalisti dei 18 quotidiani locali del Gruppo Espresso (Finegil) e dell’Agl, Agenzia giornali locali, a seguito di quanto comunicato dall’editore, hanno deciso di proclamare due giorni di sciopero il 7 e l’8 settembre.

Sciopero Finegil e Gazzettino, l’Assostampa Fvg al fianco dei colleghi
Due giorni di sciopero ieri e oggi nei quotidiani Finegil e altri due, domani e sabato, al Gazzettino. Nel gruppo di cui fanno parte Piccolo e Messaggero Veneto la protesta è scattata all’annuncio della vendita del Centro di Pescara e della Città di Salerno, dopo che pochi mesi fa era stato detto chiaramente che “questo gruppo non vende i suoi giornali”. Nel quotidiano veneto la motivazione sta nel mancato rispetto da parte dell’editore Caltagirone degli impegni assunti con la redazione. Motivazioni diverse, dunque, ma in entrambi i casi riconducibili al comportamento della controparte datoriale. L’Assostampa Fvg è al fianco dei colleghi in questa difficile battaglia, che cade proprio nel pieno del confronto per il rinnovo contrattuale.

Sindacato giornalisti abruzzesi: «Pieno rispetto dei diritti dei lavoratori»
Ci sarà anche il Sindacato dei giornalisti abruzzesi, martedì 13 settembre a Roma, al tavolo convocato dal segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, pienamente impegnato a sostenere i colleghi in una fase che al momento si presenta densa di incognite viste le modalità con le quali è maturata questa decisione: comunicata in video conferenza a cose fatte e senza alcuna informazione circa il piano industriale. Una vicenda che vede in prima linea, quindi, la Federazione nazionale della stampa per garantire che i passaggi di proprietà delle due testate locali, oltre al Centro anche la Città di Salerno, avvenga con ampie garanzie sul piano dell’occupazione e su quello, altrettanto importante, del pluralismo e dell’autonomia dell’informazione. Così come avevamo scritto a luglio in una nota congiunta con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo “Il Centro è l’unico quotidiano a diffusione regionale che nasce in Abruzzo. Una realtà editoriale, sociale, culturale ed anche economica patrimonio di tutti”. Un patrimonio che può essere salvaguardato solo se la cessione avviene nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e della storia editoriale della testata.

Editoria: Ordine Campania e Sugc con i giornalisti della Città di Salerno
Ordine dei giornalisti della Campania e Sindacato unitario Sugc sono “al fianco dei giornalisti del gruppo Espresso-Finegil in sciopero” ed “esprimono una forte preoccupazione per la vendita dei quotidiani la Città di Salerno e il Centro di Pescara, due giornali-modello dell’informazione ceduti senza una preventiva informativa e senza il coinvolgimento dei giornalisti”. Ordine regionale e sindacato della Campania “vigileranno costantemente sull’attività delle nuove proprietà che dovranno garantire l’autonomia delle testate, i posti di lavoro a redattori e collaboratori e il pieno rispetto del contratto giornalistico”. (Ansa – Napoli, 7 settembre 2016)

Editoria: Pallotta (Odg Abruzzo), subito incontro su organico
“Quello che avevamo paventato si è realizzato. Il Gruppo Espresso vende ‘il Centro’ senza alcun coinvolgimento del corpo redazionale, smentendo fino all’altro giorno la possibilità di vendita del quotidiano”. Così il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, in merito all’annuncio dell’avvenuta cessione del quotidiano d’Abruzzo, ‘il Centro’, a una cordata di imprenditori, tra cui Luigi Pierangeli, che è anche editore dell’emittente regionale Rete8 e proprietario di cliniche private. “Siamo vicini alla protesta dei redattori e dei collaboratori de ‘il Centro’ e auspichiamo immediatamente – ha proseguito Pallotta – un incontro con la nuova società editrice di cui fanno parte imprenditori, che nel campo hanno una pluriennale esperienza, per verificare le intenzioni editoriali ed anche l’intangibilità dell’attuale organico del giornale”. (Ansa, Pescara 7 settembre 2016)

 

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Il Centro: la Fnsi e le Associazioni regionali incontrano i Cdr

La Fnsi incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate martedì prossimo 13 settembre a Roma. Ci sarà, quindi, anche  il Sindacato dei giornalisti abruzzesi al tavolo convocato dal segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, pienamente impegnato a sostenere i colleghi in una fase che al momento si presenta densa di incognite viste le modalità con le quali è maturata questa decisione: comunicata in video conferenza a cose fatte e senza alcuna informazione circa il piano industriale.  Una vicenda che vede in prima linea, quindi, la Federazione nazionale della stampa per garantire che i passaggi di proprietà delle due testate locali, oltre al Centro anche la Città di Salerno, avvenga con ampie garanzie sul piano dell’occupazione e su quello, altrettanto importante, del pluralismo e dell’autonomia dell’informazione. Così come avevamo scritto a luglio in una nota congiunta con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo “Il Centro è l’unico quotidiano a diffusione regionale che nasce in Abruzzo. Una realtà editoriale, sociale, culturale ed anche economica patrimonio di tutti”.  Un patrimonio che può essere salvaguardato solo se la cessione avviene nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e della storia editoriale della testata.

 

Pescara, 8 settembre 2016

 

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CESSIONE DE “IL CENTRO”, SUBITO IL TAVOLO DI CONFRONTO

Martedì prossimo 13 settembre a Roma il Sindacato dei giornalisti abruzzesi sarà al tavolo convocato dal segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso,  ed è pienamente impegnato a sostenere i colleghi in una fase che al momento si presenta densa di incognite viste le modalità con le quali è maturata questa decisione: comunicata in video conferenza a cose fatte e senza alcuna informazione circa il piano industriale. Una vicenda che vede in prima linea, quindi, la Federazione nazionale della stampa per garantire che i passaggi di proprietà delle due testate locali, oltre al Centro anche la Città di Salerno, avvenga con ampie garanzie sul piano dell’occupazione e su quello, altrettanto importante, del pluralismo e dell’autonomia dell’informazione. Così come avevamo scritto a luglio in una nota congiunta con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo “Il Centro è l’unico quotidiano a diffusione regionale che nasce in Abruzzo. Una realtà editoriale, sociale, culturale ed anche economica patrimonio di tutti”.  Un patrimonio che può essere salvaguardato solo se la cessione avviene nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e della storia editoriale della testata.

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Il Centro: la nota del Crd dopo la notizia della cessione. Preoccupazione e due giorni di sciopero.

LA NOTA DEL COMITATO DI REDAZIONE E DELLA RSU DEL QUOTIDIANO IL CENTRO

Nella giornata odierna il Cdr e la Rsu del quotidiano il Centro sono stati convocati dall’azienda per la comunicazione dell’avvenuta cessione della testata e del Centro stampa di Pescara. Secondo quanto ci è stato riferito dai vertici del Gruppo Espresso con modalità inusuali e inaccettabili, gli acquirenti fanno capo a una società ancora da costituire composta dagli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Luigi Palmerini e Alberto Leonardis. Con l’accordo chiuso nella tarda serata di martedì 6 settembre la nuova proprietà si insedierà ufficialmente dal primo novembre 2016.

I redattori del quotidiano il Centro e la Rsu dei poligrafici si sono successivamente riuniti in assemblea per un esame della situazione alla luce delle comunicazioni fornite dal Gruppo Espresso. All’unanimità, sia i giornalisti che i poligrafici esprimono delusione, rammarico e amarezza per i modi e i termini con cui è stata portata avanti l’operazione, sulla quale, al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli. Da diversi mesi si sono rincorse ipotesi sulla cessione del Centro e in tutte le occasioni in cui abbiamo chiesto chiarimenti ci è stato sempre risposto che si trattava solo di voci. Nell’ultimo incontro del primo luglio scorso a Roma, tra l’azienda e il Coordinamento dei Cdr dei quotidiani Finegil, era stato assicurato che ci sarebbe stata la massima condivisione di tutte le eventuali operazioni da portare avanti. E l’ipotesi della cessione dei quotidiani locali era soltanto una possibilità e non una probabilità. Da quel giorno soltanto silenzio, fino a questa mattina quando siamo stati convocati in fretta e furia per la comunicazione dell’avvenuta cessione.

I dipendenti del Centro per anni si sono sobbarcati carichi di lavoro ben oltre quelli previsti dal contratto nella speranza di poter tutelare il posto di lavoro e di restare all’interno di un gruppo consolidato come quello dell’Espresso. Ricordiamo che il Centro ha una storia trentennale che l’ha portato ad essere il polo di informazione leader nella regione Abruzzo. Ricordiamo altresì che dopo il terremoto dell’Aquila l’ingegner Carlo De Benedetti, Presidente onorario del Gruppo Espresso, si era speso personalmente, nelle due visite fatte nella redazione di Pescara, per garantire il futuro e la continuità del giornale.  I giornalisti e i poligrafici si sentono traditi dopo trenta anni in cui hanno, da zero, lanciato e affermato il Centro in Abruzzo.

Viste le incertezze che coinvolgono i trenta giornalisti, i 35 poligrafici e le decine di collaboratori che da anni si impegnano per il confezionamento del prodotto, l’assemblea dei giornalisti e la Rsu all’unanimità hanno proclamato due giornate di sciopero, per oggi e domani. La stessa assemblea ha dato mandato al Cdr per un pacchetto di ulteriori tre giorni di sciopero da attuare con modalità e tempi da stabilire.

Ovviamente questa forma di protesta non è indirizzata al nuovo gruppo imprenditoriale che intende  investire risorse sulle nostre professionalità.

Alla protesta aderiscono anche i giornalisti degli altri quotidiani locali del Gruppo Espresso (Finegil) e dell’Agl, Agenzia giornali locali.

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Il gruppo Espresso cede IL Centro ad una cordata di imprenditori abruzzesi. La nota della FNSI.

I quotidiani il Centro e la Città di Salerno non fanno più parte del Gruppo Espresso. Lo ha reso noto lo stesso gruppo editoriale con un comunicato nel quale precisa che «sono stati definiti gli accordi per le cessioni dei quotidiani». La nuova editrice de il Centro farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini; la nuova editrice de la Città di Salerno farà invece capo alla società So.Ge.P.Im Srl, holding della famiglia Lombardi-Scarlato.

«Le operazioni – spiega il Gruppo Espresso – si inseriscono nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016».

Una notizia che «conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati», commenta il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo.

«La Fnsi – prosegue Lorusso – ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione. Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate».

La Fnsi incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate, nella giornata di martedì 13 settembre. E nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso, ribadendo il proprio impegno «ad assistere i colleghi del Centro e della Città – conclude il segretario Lorusso – affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico».

Intanto i giornalisti del gruppo Finegil, la società dei quotidiani locali dell’ingegner De Benedetti, hanno risposto all’annuncio dell’azienda mobilitandosi e proclamando immediatamente due giorni di sciopero: oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre.

«I colleghi di Pescara e di Salerno – scrivono i giornalisti Finegil in una nota – sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. Di fatto il gruppo ha scelto di abbandonare il centro-sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche dei colossi come Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del Paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate e che questo processo proseguirà nei prossimi mesi».

I Cdr del Coordinamento Finegil, nell’esprimere solidarietà ai colleghi interessati, manifestano poi grandissima preoccupazione per il futuro dei colleghi che lavorano nelle due testate di Pescara e Salerno e di tutto il gruppo editoriale. «Chiediamo – conclude la nota – che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video conferenza ma con una convocazione urgente del coordinamento dei Cdr».

Immediata la reazione dei colleghi dei due quotidiani coinvolti, che – sostenuti da Ordini e Associazioni regionali di stampa – hanno subito proclamato lo stato di agitazione.

Qui il link al comunicato del Coordinamento dei Cdr del gruppo Finegil.
Qui il link al comunicato dei giornalisti de “la Città” di Salerno.
Qui il link al comunicato del Cdr e della Rsu del quotidiano “Il Centro”.

Editoria: Ordine Campania e Sugc con i giornalisti della Città di Salerno
Ordine dei giornalisti della Campania e Sindacato unitario Sugc sono “al fianco dei giornalisti del gruppo Espresso-Finegil in sciopero” ed “esprimono una forte preoccupazione per la vendita dei quotidiani la Città di Salerno e il Centro di Pescara, due giornali-modello dell’informazione ceduti senza una preventiva informativa e senza il coinvolgimento dei giornalisti”. Ordine regionale e sindacato della Campania “vigileranno costantemente sull’attività delle nuove proprietà che dovranno garantire l’autonomia delle testate, i posti di lavoro a redattori e collaboratori e il pieno rispetto del contratto giornalistico”. (Ansa – Napoli, 7 settembre 2016)

Editoria: Pallotta (Odg Abruzzo), subito incontro su organico
“Quello che avevamo paventato si è realizzato. Il Gruppo Espresso vende ‘il Centro’ senza alcun coinvolgimento del corpo redazionale, smentendo fino all’altro giorno la possibilità di vendita del quotidiano”. Così il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, in merito all’annuncio dell’avvenuta cessione del quotidiano d’Abruzzo, ‘il Centro’, a una cordata di imprenditori, tra cui Luigi Pierangeli, che è anche editore dell’emittente regionale Rete8 e proprietario di cliniche private.
“Siamo vicini alla protesta dei redattori e dei collaboratori de ‘il Centro’ e auspichiamo immediatamente – ha proseguito Pallotta – un incontro con la nuova società editrice di cui fanno parte imprenditori, che nel campo hanno una pluriennale esperienza, per verificare le intenzioni editoriali ed anche l’intangibilità dell’attuale organico del giornale”. (Ansa, Pescara 7 settembre 2016)

 

 

 

 

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http://www.primaonline.it/2016/09/08/243591/scioperi-e-proteste-dei-sindacati-e-dei-cdr-per-la-decisione-del-gruppo-espresso-di-cedere-a-imprenditori-locali-il-centro-e-la-citta-di-salerno-abbandonato-il-centro-sud-lorusso-fnsi-sub/

Scioperi e proteste in Finegil per la cessione de ‘Il Centro’ e ‘La città di Salerno’. Giovedì e venerdì niente quotidiani locali del Gruppo Espresso. Lorusso (Fnsi): subito un incontro per conoscere contenuti e strategie

La decisione del ‘Gruppo Espresso‘ di cedere due delle sue testate locali ‘Il centro‘ e ‘La città di Salerno‘ in vista dell’integrazione con i quotidiani Itedi ha provocato reazioni da parte dei Cdr e dei rappresentati sindacali.  I primi a reagire i giornalisti della ‘Città di Salerno’ che, con una nota hanno annunciato, “con effetto immediato”, due giorni di sciopero in conseguenza dei quali giovedì 8 e venerdì 9 settembre il giornale non sarà in edicola, e la sospensione delle attività di aggiornamento del sito internet. I giornalisti esprimono anche “forte rammarico per la decisione assunta dall’azienda che ha dismesso la proprietà di una testata che nel corso di 20 anni – e sotto la sua gestione – è riuscita ad affermarsi, a conquistare quote di mercato e a imporre la sua leadership a Salerno e in provincia, nonostante un contesto di grande contrazione delle vendite e del mercato pubblicitario”, ribadendo poi come con queste decisioni, di fatto il Gruppo Espresso “cancella la presenza dei suoi giornali locali nel Centro-Sud”. L’assemblea dei giornalisti “stigmatizza inoltre le modalità della comunicazione in videoconferenza e manifesta forti preoccupazioni per il futuro della testata”.

In serata anche la presa di posizione  dei Cdr del Coordinamento Finegil. ”I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo, ‘il Centro’ di Pescara e ‘la Città di Salerno’”. “I colleghi di Pescara e di Salerno sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi”. “La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate”. I

Cdr del Coordinamento Finegil, “nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video conferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali”.

L’Ordine dei giornalisti della Campania e Sindacato unitario Sugc si espresso poi a sostegno “dei giornalisti del gruppo Espresso-Finegil in sciopero”, ribadendo “una forte preoccupazione per la vendita dei quotidiani la Città di Salerno e il Centro di Pescara, due giornali-modello dell’informazione ceduti senza una preventiva informativa e senza il coinvolgimento dei giornalisti”, e promettendo il loro impegno nel vigilare “sull’attività delle nuove proprietà che dovranno garantire l’autonomia delle testate, i posti di lavoro a redattori e collaboratori e il pieno rispetto del contratto giornalistico”.

“La decisione del Gruppo editoriale L’Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i quotidiani ‘Il Centro’ di Pescara e ‘La Città di Salerno’ conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati”. A sottolinearlo in una nota è Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della stampa che, “nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di preoccupazione”, “ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione”.

Raffaele Lorusso (foto Assostampa)

Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi (foto Assostampa)

“Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate”, ha detto ancora il segretario Lorusso, annunciando che martedì 13 settembre la federazione “incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate”. “Nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso e ribadisce il proprio impegno ad assistere i colleghi del Centro e della Città affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico”, conclude la nota.