#NOBAVAGLIO/ Egitto – torna in libertà, dopo quattro mesi di carcere, il giornalista Amr Badr

#NOBAVAGLIO/ Egitto – torna in libertà, dopo quattro mesi di carcere, il giornalista Amr Badr

Egitto, torna in libertà, dopo quattro mesi di carcere, il giornalista Amr Badr

Ha dovuto pagare 5mila sterline egiziane come cauzione per tornare in libertà. Il giornalista egiziano Amr Badr, direttore del sito anti-regime Yanair.net., è stato scarcerato su decisione dei magistrati della Corte penale del Cairo.

Badr era finito in cella dopo il blitz avvenuto lo scorso 1 maggio nella sede del sindacato dei  giornalisti. Con lui era finito in manette il suo collega Mahmoud Elsakka. Entrambi noti per le inchieste sulle sparizioni forzate e sulle torture nelle prigioni dell’orrore. Sono accusati di istigazione alla violenza e attentati alla sicurezza del paese. Gli stessi reati per cui era finito in prigione lo scorso 25 aprile anche il consulente legale della famiglia Regeni, Ahmed Abdallah.

amrBadrgiornalsitaEGittoNella foto Amr Badr by Twitter

 

 

L’irruzione delle forze dell’ordine nella sede del sindacato dei giornalisti aveva provocato la reazione dei giornalisti della capitale egiziana che avevano organizzato anche un sit-in di protesta a oltranza contro il governo. Con le penne alzate al cielo hanno chiesto l’immediata liberazione delle decine di giornalisti e scrittori rinchiusi per reati di opinione e le dimissioni del ministro degli Interni Maged Abdel Ghaffar. La mobilitazione era scattata alla vigilia della giornata mondiale per la libertà di stampa. Il sindacato egiziano aveva lanciato un appello a tutti gli organi d’informazione del mondo.
L’appello
 “A poche ore dalla giornata mondiale per la libertà di stampa le associazioni dei giornalisti e tutto il popolo egiziano sono stati scioccati da un attacco barbaro e un’aggressione sfacciata all’onore della stampa e dei giornalisti con un blitz delle forze dell’ordine nella sede del sindacato dei giornalisti. Un fatto senza precedenti nella storia della Repubblica e in quella dell’organizzazione che da poco ha celebrato il suo 75esimo anniversario. La vergogna di questa aggressione che ha violato la sede del sindacato, andando contro la legge, contro la Costituzione e contro ogni consuetudine politica nazionale e mondiale, non può essere cancellata se non con le dimissioni immediate del ministro degli Interni che ha dato l’ordine ai suoi uomini di circondare e irrompere nell’edificio violando quanto espressamente previsto dalla legge”

fonti Agi-Nova – Espresso