#NOBAVAGLIO/ Settembre un mese decisivo per la libertà di stampa

#NOBAVAGLIO/  Settembre un mese decisivo per la libertà di stampa

#NOBAVAGLIO/Settembre un mese decisivo per la libertà di stampa

Un mese decisivo. A settembre dopo la pausa estiva, governo e parlamento dovranno affrontare alcune delle questioni più importati legate al settore dell’informazione e dell’editoria. Dal testo del ddl sul processo penale, passato all’inizio di agosto in commissione giustizia del Senato, che contiene anche le linee guida per riscrivere le norme sulla pubblicazione delle intercettazioni, fino al ddl sull’editoria. Il primo appuntamento è fissato per il 13 settembre e riguarda proprio l’esame della riforma della legge sull’editoria. Ma con la ripresa dei lavori parlamentari dovrà essere affrontata anche la nuova legge sulla diffamazione, finita nel dimenticatoio da oltre un anno, con la cancellazione del carcere per i giornalisti e i provvedimenti per contrastare le querele temerarie utilizzate per intimorire e silenziare i giornalisti.

Così ancora una volta i giornalisti italiani sono chiamati difendere e sostenere la libertà d’informazione contro il rischio di nuovi bavagli e per contrastare la crisi di un settore, vitale per la democrazia del paese, che necessità di essere sostenuto con risorse finalizzate soprattutto a consentire la trasformazione tecnologica e digitale.

Il ddl che istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione doveva essere approvato dal Senato prima della pausa estiva. L’esame è stato invece rimandato, a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari. Si tratta di una riforma fondamentale che affida deleghe delicatissime al governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina previdenziale dei giornalisti.

Il decreto stabilische anche la futura composizione e le competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti: un organismo da cambiato e rinnovare ( o che altrimenti dovrebbe essere chiuso) che deve sempre più svolgere una funzione di servizio per i colleghi e di garanzia per la libertà dell’informazione a tutela sia dei giornalisti e degli operatori della comunicazione che dei cittadini.

In gioco non c’è solo il futuro di tante aziede e imprese giornalistiche ma anche l’autonomia, l’indipendenza e la pluralità dell’informazione. Per questa ragione siamo chiamati tutti a fare la propria parte per essere presenti in modo attivo e consapevole e per vigilare anche sulle scelte del governo che dovrà stabilire criteri e regole per destinare finanziamenti all’editoria.

#NOBAVAGLIO, liberi di essere informati

La mobilitazione della FNSI

Salta il voto sul ddl editoria, la Fnsi: «Rammarico e disappunto». Fieg: «Tempi certi». Il presidente Grasso: «In Aula il 13 settembre»

La discussione sulla richiesta di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel confronti del senatore Caridi ha impedito al Senato di proseguire l’esame del ddl di riforma dell’editoria, iniziato ieri, suscitando il rammarico e disappunto della Fnsi: «Organizzeremo una seconda Giornata nazionale di mobilitazione per chiedere l’immediata approvazione della riforma e la calendarizzazione dei provvedimenti sulla cancellazione del carcere per i giornalisti e contro le “querele temerarie”».

Il presidente Giulietti e il segretario generale Lorusso

La discussione sulla relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla richiesta di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel confronti del senatore Antonio Stefano Caridi ha impedito all’Aula di Palazzo Madama di proseguire l’esame del disegno di legge di riforma dell’editoria iniziato ieri con l’approvazione del primo articolo del provvedimento.

«La decisione del Senato di invertire l’ordine del giorno della seduta odierna, impedendo la conclusione della votazione degli emendamenti e il voto finale del ddl di riforma della legge sull’editoria, suscita rammarico e disappunto», commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

«È necessario – incalzano i vertici del sindacato dei giornalisti – che tale votazione riprenda nella prima seduta di settembre. In tal senso, la Fnsi chiede l’impegno dell’ufficio di presidenza del Senato, oltre che della Camera, che dovrà comunque riesaminare il testo in seconda lettura. La Federazione nazionale della stampa italiana, insieme con le Associazioni regionali di stampa, promuoverà per il 12 settembre prossimo una seconda Giornata nazionale di mobilitazione per chiedere l’immediata approvazione della riforma dell’editoria e la calendarizzazione dei provvedimenti sulla cancellazione del carcere per i giornalisti e per affrontare il problema delle cosiddette “querele temerarie”, entrambi fermi al Senato».

Il ddl, che istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e dispone deleghe al governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, era arrivato in Aula ieri pomeriggio, dopo una serie di rinvii.

Prima di chiudere la giornata, dopo che per due volte in Aula è mancato il numero legale, il presidente Pietro Grasso, annunciando il calendario dei lavori della prossima seduta, ha ribadito che il ddl di riforma dell’editoria sarà in discussione alla riapertura dei lavori, il 13 settembre.

LE REAZIONI

Editoria: Maurizio Costa (Fieg), ddl in Aula alla prima seduta utile
«Interventi necessari per settore, servono tempi certi e rapidi»
«Ddl editoria in Aula alla prima seduta utile del Senato»: è questo l’invito rivolto dalla presidenza della Fieg al presidente del Senato Grasso. «Gli interventi di riforma contenuti nel disegno di legge – afferma il presidente della Federazione degli editori Maurizio Costa – sono necessari per il settore e richiedono tempi certi e rapidi di definizione. Dopo un lunga e fruttuosa discussione, che ha visto tutte le componenti della filiera coinvolte anche su sollecitazione degli editori, l’improvviso stop odierno può e deve essere recuperato sia dal Senato con la immediata fissazione della discussione in Aula, sia con il successivo rapido esame da parte della Camera dei deputati». Il presidente Costa è convinto che «l’invito sarà accolto per dare risposte concrete e coerenti con le manifestazioni di consenso sulle misure in via di definitiva approvazione». (Ansa – Roma, 4 agosto 2016)

Editoria: presidenti Odg regionali, rammarico per stop estivo
«A un passo dal traguardo, l’atteso provvedimento sull’editoria, contenente tra l’altro alcune misure che incidono sulla non rinviabile riforma dell’Ordine dei giornalisti, non è riuscito ad essere licenziato. La maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali, nel prendere atto con rammarico del mancato obiettivo, auspica con forza che il Senato possa approvarlo come primo provvedimento dopo la pausa estiva, al fine di consentire alla Camera dei deputati di approvarlo in via definitiva entro il mese di settembre». È quanto si legge in una nota «sottoscritta dalla maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti». «Le norme contenute nel provvedimento sono attese da anni dai giornalisti italiani», si ricorda ancora. (Agi – Roma, 4 agosto 2016)

Editoria: Cociancich, ddl primo punto odg settembre
«È molto importante che l’Aula del Senato abbia inserito il ddl sull’editoria come primo punto all’ordine del giorno nella seduta del 13 settembre. È una riforma importante e tanto attesa e sulla quale avevamo registrato piena convergenza da parte del Parlamento. Per questo dispiace che non sia stato possibile concludere l’esame del ddl prima della pausa estiva. Alla ripresa dei lavori parlamentari è necessario che venga approvato senza ulteriori ritardi». Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Cociancich, relatore del provvedimento sull’editoria, che è slittato a settembre su richiesta di Roberto Calderoli (Lega). (Ansa – Roma, 4 agosto 2016)

@fnsisocial

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Via libera al fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, previsto nell’articolo 1 della proposta di legge sul sostegno pubblico all’editoria all’esame, nell’aula della camera. L’articolo che rappresenta uno dei cardini della nuova normativa, dispone che il fondo verrà istituito al mef e non a palazzo chigi, come era inizialmente previstonel testo. La ripartizione delle risorse verrà stabilità con un decreto del presidente del consiglio e avrà un importo massimo di 100 milioni di euro l’anno…

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http://editoria.tv/editoria/ddl-editoria-alla-camera-punto-punto-tutte-le-novita-dal-fondo-alle-edicole/