Una posizione che l’Anpi avrebbe portato all’interno dei propri stand tradizionalmente ospitati nelle feste dell’Unità con materiale e volantini a favore delle posizioni del No. Ma al Pd ( o almeno alla maggioranza renziana) la presenza critica dei partigiani non piace affatto anche perchè, quest’anno, le feste sono state trasformate in una macchina propagandistica alla vigilia per sostenere la riforma costituzionale.
E così non è tardato l’ultimatum da parte del Pd: “Niente volantini e nessuna propaganda a favore del No all’intetrno delle nostra feste: questa è casa nostra e decidiamo noi”. Una censura inaccettabile per l’Anpi che, sentendosi di troppo e trattata alal stregua di pericolosi provocatori, ha deciso di disertare la festa di Bologna e altri meeting piddini. Peccato perchè respingere il confronto e non ascoltare le ragioni degli altri è una sconfitta per tutti e non solo per il Pd. Il popolo dem ha nel suo dna l’antifascismo e i valori da sempre espressi dall’Anpi.
Oggi invece l’Anpi fa paura e viene respinta come se fosse il “nemico”. Si fa finta di non pensare che anche tra i Dem molti iscritti ( non solo la minoranza) voteranno No e così anche dentro l’Anpi ci sono iscritti che invece si sono espressi per il Sì. Un confronto libero, senza bavagli, avrebbe fatto bene a tutti a prescindere delle differenti opinioni. Negare la possibilità di dibbattere ed esprimere le posizioni ( tutte le posizioni) è un enorme errore. E’ una sconfitta per la democrazia nata dalla Resistenza che ha partorito anche quella preziosa costituzione che il governo Renzi oggi vuole cambiare anche a costo di censurare i partigia
#NOBAVAGLIO
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L’Anpi diserta la Festa Pd di Bologna. La replica: “Pazienza, ma quella è casa nostra”
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